I libri e i motorini - la parola all'editor
I libri sono come i motorini? E chi fa il motore dei libri, ossia gli scrittori, dovrebbe essere un caparbio meccanico? Sempre a trafficare sotto traccia, con le mani sporche a rubare il mondo, pur di truccare il motore del proprio romanzo e farlo correre più (e meglio) degli altri? Sembrerebbe di sì. Almeno secondo Cristiano Armati, autore del divertente, dissacratorio e utilissimo libro che la Giulio Perrone editore ha appena dato alle stampe: Cose che gli aspiranti scrittori farebbero meglio a non fare ma che invece fanno.
In questo piccolo volume (94 pagine) sono racchiuse alcune richieste che Cristiano Armati, editor di professione e attento osservatore dell’aspirante scrittore per necessità, rivolge a chiunque avesse l’intenzione di cimentarsi con la scrittura con l’idea di veder poi pubblicato il proprio lavoro. Non è un vademecum per scrittori esordienti, quello di Cristiano Armati, non ne ha la pretesa, né tantomeno lo potremmo definire decalogo (e non soltanto perché va ben oltre le dieci regole), si tratta invece di una vera e propria “supplica” rivolta agli aspiranti scrittori, che troppo spesso sembrano ignorare non soltanto le regole di funzionamento di una casa editrice, ma anche (e soprattutto per Armati) i bisogni di colui che può decidere se il loro testo è degno di proseguire la propria strada verso la pubblicazione.
Parliamo dell’editor, quello strano figuro che si aggira fra pile traballanti di manoscritti mal rilegati, scatoloni esausti e buste dalla forma esplosiva, alla ricerca di una “splendida conchiglia” da cui estrarre il romanzo, il saggio, il racconto dell’anno. E sebbene spesso, dopo estenuanti nottate di lettura, rimanga deluso, è capace di ricominciare daccapo, con la stessa caparbietà che richiede ad un autore.
Cristiano Armati, forte di un’esperienza pluriennale presso case editrici come Newton Compton e Castelvecchi, svela al lettore quali dovrebbero essere i requisiti minimi per poter sperare di essere letti da un editor: come rilegare un testo, come spedirlo, presentarlo e perché no, magari anche come scriverlo. Nel farlo apre al lettore le porte di un mondo che lo scrittore esordiente tende a volte a mitizzare o peggio ad ignorare, salvo poi lamentarsi per i risultati non confacenti alle proprie aspettative.
L’iniziativa è da elogiare, quello di cui il lettore e l’aspirante scrittore potrebbero sentire la mancanza, alla fine di questa lettura, è qualche suggerimento in più sulle cose che gli aspiranti scrittori farebbero meglio a fare ma che invece non fanno per catturare l’attenzione di un editor, ma c’è da sperare in un prossimo libro. Nel frattempo il lettore potrà piluccare alcuni succulenti spaccati di vita editoriale, che senza mai forzare troppo la mano sulle ingenuità (vere o presunte) del novello scrittore, Cristiano Armati condivide e ripercorre con ovvio piacere e consolidata passione per un lavoro che, grazie a lui, oggi conosciamo un po’ meglio.
Gli aspiranti scrittori? Un male incurabile secondo gli editor…di cui non si può proprio fare a meno.
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Grazie per averci segnalato questo libro. Di libri che consigliano come scrivere per pubblicare, con decaloghi annessi, ce ne sono a iosa. Qui, da quello che ci dici, ci si diverte un pò se non altro. Anche perchè libro e motorini non li avevo mai sentiti paragonare.
RispondiEliminaDiego