Una parola, un verso: ventiseiesima – desiderio…altrui?
In
un giorno che per antonomasia è dedicato ai desideri, da ritrovare, inattesi,
sotto un albero o più profondi di quanto si potesse immaginare (spinti a forza
dietro ai nostri occhi), gli altri (dal latino altĕr, ossia opposto, diverso,
contrario) sono sempre e comunque “qualcosa” di lontano, di diverso, “qualcosa”
che vuole essere ascoltato ma che noi non vogliamo ascoltare, perché ci sono i
nostri desideri da inseguire, possedere, superare e sostituire con nuovi
desideri in cui noi siamo sempre, inesorabilmente, al centro.
E
gli altri?Fanno lo stesso e aspettano e
sperano che i loro desideri siano più veloci e rapaci dei nostri, per riuscire
a strattonarli e magari a farli propri, in una corsa al possesso che ci assorbe
e ci sgretola, impedendoci, obbligandoci a non fermarci a guardare, ad
ascoltare questi maledetti altri che insistono a seguirci dappertutto
senza mai parlare. Muovono la bocca, emettono dei suoni muti e noi con loro, ma
dove finiscono?
Sotto i piedi del giorno che
tutti fanno ancora finta di aspettare.
Una parola, un verso: ventiseiesima - desiderio.
desidèrio (ant. disidèrio
e desidèro) s. m. [dal lat. desiderium,
der. di desiderare
«desiderare»] (fonte Treccani).
1. Sentimento intenso che spinge a cercare il possesso, il
conseguimento o l’attuazione di quanto possa appagare un proprio bisogno fisico
o spirituale.
2. Sentimento della mancanza di cosa necessaria al nostro
interesse fisico o spirituale. Quindi anche rincrescimento, rimpianto per
l’assenza di una persona o di una cosa.
P.S. Pausa natalizia del blog.
Cari imagisti, imago2.0 si prende qualche giorno di vacatio,
la prossima uscita domenica 8 gennaio.
Un 2012 di desideri grandiosi a tutti.
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