Principianti. A trovarne…
Trovarsi a pattinare in un salone
di marmo dal riverbero dorato, ridendo e sbandando; trasformarsi nel più
adorato e odiato psicoterapeuta del mondo, Sigmund Freud, pronto ad ascoltare
confessioni intime da pazienti senza voce; essere in sintonia perfetta con un
cane che comprende più di cento parole (150 se ricordo bene), ma non ne parla
nemmeno una ed è questo il suo punto di forza. E soprattutto guardare tutto
questo con gli occhi dei principianti, di coloro che indipendentemente dall'età, dal sesso e dalle esperienze, si scoprono, per la prima volta,
portatori di emozioni che hanno bisogno di condividere. Parliamo di principianti
soddisfatti del loro stato.
Vi è mai capitato di sentirvi
così? A me sì, non molte volte, ma in qualche rara occasione, quando ciò che
abbiamo avanti fa una paura fottuta (altro aggettivo non avrebbe reso
altrettanto bene lo stato d’animo) e vorremmo fuggire, veloci, ancora, per
sempre e invece ci puntiamo lì, a guardare. Ecco è questo che capita durante il
film Beginners (Principianti appunto), scritto diretto con tocco materno
e iridescente da Mike Mills nel 2010, saccheggiando spezzoni della propria
vita.
Della trama vorrei dirvi ben
poco, non è molto importante, ciò che conta è quello che vi gira attorno, le
interpretazioni perfette di Cristopher Plummer e di Ewan McGregor, quest’ultimo
nei panni del protagonista Oliver, a cui è morta prima la madre e poi,
dopo qualche anno, anche il padre, un padre che a settantacinque anni ha deciso
di fare outing, dichiarandosi gay. Oliver si ritroverà così solo, rendendosi
conto di esserlo sempre stato, stretto fra due genitori che avevano fatto del
“non detto” la base su cui costruire la loro vita. Oliver non parla di
sé, non è normale, non è naturale e ha molti dubbi che agli altri davvero
interessi. Possiamo dargli torto? Eppure, come nella migliore tradizione dei
film di Frank Capra, quando tutto sta per crollare in un silenzio ancora più
profondo, qualcosa d’inatteso si accende e la speranza, la voglia di dire e di
provare scoppia e scompagina ruoli e decisioni. La solitudine, vero
protagonista del film di Mills, viene inizialmente elevata a valore. Quando Oliver
è solo, se è lui a decidere di stare solo, tutto funziona o meglio non
funziona, ma non funziona “come dice lui”. Quando invece tenta di uscire dalla propria
solitudine, le regole a cui si è avvinto per anni gli sfuggono e non sa verso
quali sofferenze sta facendo rotta. Forse verso qualcosa che non sarà il suo
ideale di perfezione relazionale, non sarà mai il leone della storia che il
padre gli racconta : “diciamo che il tuo animale preferito è il leone, ma per
quanto lo aspetti, non arriva mai, non arriva nulla per anni e poi, senza
preavviso ti trovi a fissare una giraffa, tu cosa fai, continui ad aspettare il
leone o rischi con la giraffa?”. Alla fine il nostro principiante Oliver farà
la sua scelta, ma noi quale avremmo fatto al suo posto? Per rispondere non vi
resta che godervi questo film. Non al cinema, dove per i fumosi e spesso
incomprensibili accordi fra major in Italia non è mai uscito, andando
direttamente a ingrossare il mercato dei DVD, ma forse è meglio, la prima volta
Beginners va visto da soli.
Beginners – 2010 –
scritto e diretto da Mike Mills, interpretato da Ewan Mc Gregor, Cristopher
Plummer, Mélanie Laurent. Premio Oscar e Golden Globe 2012 a Cristopher Plummer
per l’interpretazione del padre di Oliver.
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