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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Il santo del giorno? Tra i libri.

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Oggi domenica 28 ottobre il Santo del giorno è...un attimo prego...ecco, sono già in difficoltà, cosa direbbe Guido , l'immaginifico e puro personaggio dell'ultimo film di Paolo Virzì ( Tutti i santi giorni ), davanti a questa mia incertezza? Citerebbe sicuramente il motto latino più adatto alla situazione, liberandomi in un attimo del senso di colpa e donandomi al contempo la vista sulla sua smisurata conoscenza e amore per i testi antichi.  Il problema di questo 28 ottobre è che i Santi del giorno sono più di uno. Ci credereste? Che dite, viene fuori la mia scarsa frequentazione della chiesa? In ogni caso oggi si festeggia San Simone apostolo , conosciuto anche come il Cananeo (Vangelo di Marco) o lo Zelota (Vangelo di Luca), ma anche San Giuda (non l'iscariota, ma l'altro). Guido sveglia ogni mattina la sua Antonia , illuminandola sul periodo in cui è vissuto il Santo in questione, magari aggiungendo qualche dotta curiosità, che ha per lo più lo scopo di las

Bertolucci può diventare il “Borromini” di Piperno?

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Se vi troverete a passeggiare per Roma vicino a Largo di Santa Susanna, in uno degli incroci più caotici del centro storico della capitale, provate a smettere di masticare il tempo, che vi assale come un blob informe pronto a inglobarvi e travolgervi, e sollevate lo sguardo. Intorno a voi, nelle loro armature di travertino, tre imponenti monumenti si contendono quel piccolo spazio, dopo aver subito, chi più chi meno, un piccolo lifting per privarli di alcuni strati di polvere e smog. La facciata della chiesa di Santa Susanna di Carlo Maderno (1595, primo esempio di barocco compiuto a Roma, costruita sui resti di tre ville romane che fronteggiavano le Terme di Diocleziano, lo stesso Diocleziano responsabile della morte della Susanna divenuta poi santa), la fontana del Mosè (o dell’Acqua Felice, da Felice Peretti, ovvero papa Sisto V, inaugurata nel 1587) e la seicentesca facciata di Santa Maria della Vittoria (ad opera di Giovanni Battista Sora, 1626). Tutti e tre i contendenti me

Rosso Cina. Una lotta fra Nobel e libertà

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Sarà per la bandiera, sarà per il libretto di Mao, sarà per le lanterne di carta che abitano l’immaginario collettivo dopo il film di Zhāng Yìmóu , ma spesso, quando pensiamo a questo "paese-continente", pensiamo rosso . Probabilmente dall’11 ottobre il rosso e la Cina saranno ancora più inscindibili nella nostra mente. Giovedì scorso l’Accademia reale svedese ha assegnato il premio Nobel per la letteratura a Mo Yan , scrittore e sceneggiatore cinese, conosciuto in Italia soprattutto per il suo romanzo  S orgo rosso (Einaudi, 2005), che offre una vista sulla storia cinese dagli anni ’20 agli anni ’70 e che ha come scenario unificante il sorgo, cereale dalle spighe vermiglie, tappeto di sangue su cui Mo Yan fa consumare battaglie di ogni tipo. Da questo romanzo, sempre Zhāng Yìmóu, ha tratto l’omonimo film che ha vinto l’orso d’oro al festival di Berlino nel 1988. Mo Yan In una delle rare interviste che si trovano in lingua italiana sulla rete, Mo Yan ricorda i

Siete mai stati alla Mondadori?

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Intendo la Mondadori editore e non la libreria Mondadori sotto casa. Io personalmente ho varcato i cancelli di quella strana struttura rettangolare sospesa sull'acqua alle porte dell’aeroporto di Linate, solo qualche giorno fa. E lì, con in mano il mio badge visitatore n.63915811, mentre fissavo perplesso e incantato gli archi di cemento svettanti su centinaia di finestre marroni silenziose, la sensazione che ho avuto era di trovarmi davanti a una delle creazioni di Gaudì (invece opera dell'architetto brasiliano Oscar Niemeyer, realizzata a metà degli anni ’70), sorprendendomi che dietro di me non vi fosse una folla di visitatori che volevano scoprire se, nell'acqua su cui questa costruzione sembra reggersi, ci siano anche i pesci  (e ci sono!). D'altronde i turisti vengono portati a visitare i centri commerciali come parco Leonardo a Roma, perché non dovrebbero venire a visitare la Mondadori, che indipendentemente da quello che si legge e si pensa, esiste dal 1907