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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

Una parola, un verso: trentesima - vertiginare

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Qualche giorno fa un’amica poetessa ha voluto condividere con me alcuni versi di Gottfried Benn. Aprèslude (così chiameremo la mia amica, in onore al titolo della poesia che ha voluto donarmi) tiene sempre con sé questi versi e quando l’algida e annoiata volontà altrui la lambisce, lei non si perde d’animo, apre il suo libretto e legge. Questa lettura non l’aiuta a trovare la soluzione ai suoi problemi, né le fornisce una risposta ai troppi interrogativi che, soprattutto in tempi oscuri e densi come quelli che fatichiamo a guadare (sebbene solcati a vertiginose e inconsistenti altezze), la nostra mente elabora. Bensì questi versi le regalano una nuova domanda, più ricca e pesante, così pesante da potersene staccare senza paura, senza rimorso, senza che l’assenza generale del “noi” in cui ci costringe il chiassoso applauso dell’”io” si dipani ancora fra le nostre dita, scontente e sole, seppur costruite per muoversi in gruppo. E allora riesco a vederla Aprèslude, mentre scende

Cinema: lettura visuale.

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Andare al cinema d’estate è un'attività recente. Certo, ci sono sempre state le arene all'aperto, ma di solito servivano a proiettare il "meglio" dell’anno appena passato o le retrospettive dedicate al regista o all'attore del momento. Diverso era il discorso per il cinema "normale" (ossia quello proposto al chiuso della sala, al buio, nato per godersi la magia del fascio di luce e i suoni che sorprendono lo spettatore alle spalle, disegnando nuove storie su un semplice lenzuolo). Questo tipo di cinema, un tempo  chiudeva i battenti  d’estate . Niente film nuovi in uscita e soprattutto niente sale aperte. Io, la mia adolescenza da cinefilo estivo frustrato me la ricordo così, una sequela di sale chiuse e tutti che volevano andare a mare o a fare sport all’aria aperta (orrore!) invece di gustarsi l’ultimo film di Kiarostami. La gente si sa è strana. Tutto è cambiato per fortuna, ossia la gente preferisce sempre andare a mare d’estate, ma si dà la po

Sogni proibiti.

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Qualche giorno fa mi sono trovato sulla soglia di uno dei miei sogni proibiti . Qualcosa che si pone a metà strada fra il vivere in una casa in cui tutto, ma proprio tutto (persone comprese), è fatto di cioccolata (comprese le parole che escono dalla mia bocca) e il trovarmi a cena con Peter Cameron, John Maxwell Coetzee, Haruki Murakami e perché no, Francis Scott Fitzgerald, Gertrude Stein, Virginia Woolf e Aleksandr Isaevič Solženicyn, disposti a rivelarmi tutti i loro segreti dell’arte scrittoria e “lettoria”. Mi riferisco alla possibilità di accedere a una delle più ampie raccolte di prime edizioni, libri rari e incunaboli presenti sulla rete, ossia a http://www.abebooks.it/ , piattaforma che permette al visitatore di piluccare fra gli scaffali di migliaia di librerie sparse in tutto il mondo e di farlo in contemporanea, alla ricerca del proprio sogno proibito. All’inizio il pensiero si confonde e le dita tremano sul mouse, mentre scorre le infinite proposte: la pri

Una parola, un verso: ventinovesima - piluccare.

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Quando il giorno è troppo chiaro, anche a pochi passi dall'alba e le rondini troppo insistenti, nel silenzio frusciante che incolla le loro ali sopra la mia testa, si contorce in me un sentimento di angoscia che deve trovare la sua strada. Allora inizio a vagare davanti ai libri, che mi squadrano con disappunto, immersi nella loro parabola perfetta. Hanno la loro storia ed è completa e decisa e giusta. Con fastidio, mi trovo a piluccare dal mio grappolo di ansie e scelgo quella che meglio si adatta al libro che la mia mano nel frattempo già ha scelto, sorretta dalla paura che l'errore stia già chiudendo l'accesso ai suoi perché.  Riscopro così una minutissima gialla paura, racchiusa in 128 racconti, che sembran sospiri, ponti fatti di niente, di ultime parole che non sono speciali, rivelatorie o crudeli, eppure son lì, esistono ancora, mangiano le finte nostre certezze in un attimo quieto, così complesso da gestire.  La paura di non esser mai stato, si accomoda