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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Il viaggio per pordenonelegge parte da lontano, comincia da un uovo e da una manciata di domande.

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Sull’ultimo numero de L’Espresso è apparsa la consueta bustina di Minerva di Umberto Eco, dedicata questa volta ai festival letterari e al loro successo crescente. Eco s’interroga sul motivo che porta “folle da stadio” (ipse dixit) a partecipare a lunghe maratone di parole, in cui scrittori, giornalisti, filosofi e registi si interrogano e ci interrogano sul significato di una storia, di un personaggio o di un semplice aggettivo. Una delle possibili risposte che Eco ci propone è l’inadeguatezza della socializzazione virtuale . La necessità della folla di cinguettanti e facebookanti unità a interfaccia umana di interagire dal vivo. Sarà vero? Come avrebbe fatto uno scienziato, sono partito dall’osservazione sul campo e nella notte di venerdì ho lasciato Roma e attraverso un frastagliatissimo network di treni, aerei e auto, sono arrivato a Pordenone per la quattordicesima edizione di pordenonelegge , festa del libro con gli autori . Mentre viaggiavo pensavo: ma cosa distinguerà que

Lo Zibaldone 2 e il voyeurismo

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E se il vostro scrittore preferito si materializzasse di fronte a voi e, mentre passeggiate per la sua città, vi raccontasse come è nato il suo ultimo romanzo? Lì, a vostra disposizione, per svelarvi da dove è venuta la sua necessità di scrivere quella storia o perché ha pensato di creare proprio quel personaggio. Se quel luogo tanto abilmente descritto lo ha inventato o esiste veramente. Insomma aver accesso al backstage dello scrittore per soddisfare quel voyeurismo naturale che abbiamo come essere umani e che sembra essersi gonfiato negli ultimi anni come un palloncino di acqua, sempre più grosso, sempre più pesante, pronto a scoppiare sulle nostre vite lasciandoci ancora affamati di segreti altrui. Sì che vi piacerebbe. E allora ecco una possibilità in più: Rcs Libri ha messo a disposizione su youtube interviste e racconti dei suoi autori, per permettervi di entrare nelle loro vite e nelle loro idee, a cominciare dalla scrittrice Silvia Avallone, il cui nuovo, secondo e

Il giusto protagonista: la scelta di Douglas Coupland

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Scrivere un romanzo epistolare ai nostri giorni sembra un’impresa impossibile. Questa forma narrativa ci fa pensare ai grandi romanzi del Settecento (penso a Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos) o del Novecento ( L’età dell’innocenza di Edith Wharton), per non parlare dei cartoni animati anni’80 come Lady Oscar . Immagineremo mani pallide e morbide, mentre, parzialmente coperte dal candido pizzo del polsino della camicia che sbuffa dalla giacca, sono impegnate a chiudere lettere scritte con la penna d’oca su carta spessa, per poi sigillare il tutto con ceralacca e fremiti da passione negata. Beh, non affezionatevi troppo a tale leggiadra amabilità e nemmeno a tali personaggi. Anche perché nel caso del libro di cui stiamo per parlare passione, vendetta e orgoglio non sono al centro della storia, bensì è l’incomunicabilità fra gli esseri umani a essere dimostrata, combattuta e attaccata dai personaggi creati da Douglas Coupland e dal suo Il ladro di g

Due libri al prezzo di uno? Solo su Amazon...

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Era metà luglio. Meno di due mesi fa, ve ne ricordate? Eravamo tutti intenti a fantasticare di spiagge caraibiche o salentine, mentre l’amico, il parente o il compagno di turno cercava di convincerci che andare al mare ad agosto sarebbe stato perfetto anche se di giorni di vacanza ne avevamo solo tre.  Lì, inermi a osservare esseri umani che si ustionano tutt'intorno a un rettangolo bianco al centro del petto (l’ombra del loro smart-phone che non mollerebbero per nessuna ragione al mondo). Fin qui le persone normali.  Poi c’è Jeff Bezos , Russ Grandinetti o Nader Kabbani e con loro non si scherza. I Bezos e i Kabbani (rispettivamente CEO, Vice President settore Kindle e Vice Precident settore publishing di Amazon ) non vanno in vacanza, non ci pensano nemmeno, con quei nom i poi (non sembrano creati ad arte dalla Walt Disney?) e se lo fanno probabilmente una manina virtuale ma energica esce fuori dai loro smart-watches connessi ai loro smart-glasses , connessi a

L'arte è un romanzo

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Una libreria di terra e polvere. Alla base grumi di cenere ocra, nei suoi scaffali libri, ricoperti da fuliggine, come se ci trovassimo davanti agli effetti di una novella eruzione pompeiana. Siamo invece davanti ad un'opera di Maddalena Ambrosio , all'interno della pulsante mostra L'arte è un romanzo (Palazzo della Penna - Perugia), creata dall'intuizione di Luca Beatrice che ha per oggetto il romanzo del Novecento e la sua interconnessione con le arti figurative. Ad ogni artista che ha partecipato alla mostra è stato chiesto di creare un'opera dedicata al libro come "portatore di un'anima" ,  in modo da suscitare negli occhi del visitatore l'immediata necessità di intraprendere un viaggio nei propri ricordi e nella propria immaginazione. Gli occhi saranno le vostre gambe in questa mostra, ogni luminescenza, strappo, materiale e colore utilizzato dai diversi (diversissimi e stilisticamente lontanissimi) artisti che vi proporranno la loro