Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Cina: dai ventilatori alle Adidas, passando per Amélie Nothomb.

Immagine
Vi è mai capitato di conoscere qualcuno che ha vissuto in Cina? Magari mentre vi trovavate a cena con degli amici vi ha chiesto di passargli il sale e poi, mentre vi restituiva la saliera, guardando con disappunto un qualsiasi oggetto sul tavolo davanti a voi, ha detto qualcosa come: “ Quando vivevo a Pechino, questo non accadeva ”. Voi allora lo avrete guardato con un’espressione smarrita, domandandovi per quanto tempo vi eravati distratti a fissare la dimensione sconvenientemente smisurata della vostra pizza, per non esservi resi conto di aver iniziato una conversazione sulla Cina con uno sconosciuto. Non vi preoccupate, stavolta non è colpa vostra, avrete soltanto incontrato un seguace di quella che Amélie Nothomb definisce « una proprietà specifica della Cina », ossia il suo essere « un classico, l’assoluto, Chanel n.5 » [1] , detentrice di un fascino senza tempo, capace di rendere cechi coloro che vi entrano e che racconteranno sole le cose belle che hanno visto. « La Cin

Il catalogo di Baricco.

Immagine
Qualche giorno fa avevo un appuntamento con un amico scrittore per confrontarci su un romanzo cui sto lavorando e, come d’abitudine, sono arrivato trafelato e poderosamente in anticipo. Per perdere, anzi per guadagnare qualche minuto, mi sono subito infilato in libreria . Cerco sempre di scegliere come luogo d’incontro con una persona un posto che abbia nel raggio di cento metri una libreria, così riesco a farci un salto ed è forse per questo che arrivo in anticipo agli appuntamenti. Entrato in libreria, mi sono messo a piluccare fra gli scaffali delle novità Feltrinelli, incontrando subito l’ultimo lavoro di Alessandro Baricco : Una certa idea di mondo [1] . Si tratta della raccolta degli articoli usciti su La Repubblica nel 2012 in cui lo scrittore ci presenta la propria idea di mondo attraverso i cinquanta libri che ha più amato negli ultimi dieci anni. Tendo a diffidare delle raccolte di articoli di scrittori trasformate dalle sapienti mani del marketing nel “nuovo libro di”

"I advance for as long as forever is" (Io vado avanti per quanto è lungo il sempre) [1] .

Immagine
 Maree a Laugharne Il Galles, aspro e malinconico , dalle continue suggestioni che salgono e scendono nell’animo del viaggiatore che si perde in queste terre come la marea, che lenta e gelatinosa tutto inghiotte ed espelle. Vicino a una delle infinite rovine di castelli che presidiano questa protuberanza di muschi, mucche e isole nell’oceano atlantico, sorge la cittadina di Laugharne (la pronuncia corretta dovrebbe essere ‘larn ) dove ha vissuto a fasi alterne, dal 1938 al 1953, Dylan Thomas in una minuscola boathouse . Pochi passi più in là, in qualcosa di molto simile a un capanno per gli attrezzi, il poeta gallese aveva creato uno studio. Poco più di una finestra sulle maree e le sabbie melmose e grigie [2] , cui era addossata una piccola scrivania e una scalcagnata stufa, che poco avrà potuto fare contro l’umidità e i venti pungenti dell’inverno gallese.  studio di Dylan Thomas Laugharne Da quella finestra il poeta osservava e scriveva , poi usciva

Sony World Photography Awards 2013, una possibilità per cambiare obiettivo.

Immagine
Christian Aslund - Sweden Londra è la capitale europea dell’innovazione.  Dall’ architettura , che si evolve e osa costruire nonostante la crisi, alla musica che si diffonde nella città infiammando quartieri e orecchie, dalla danza che si mette costantemente alla prova, al teatro che trova nella scrittura il suo rifugio più luminoso e più rischioso, dimostrando che chi osa può anche riuscire a ottenere il giusto riconoscimento . Londra, così pronta a cambiare punto di vista sulle persone che la formano e la agitano, da passare senza sosta da obiettivo in obiettivo (soprattutto se il risultato lo si vedrà a lungo termine), senza aver paura di muovere avanti e indietro il suo zoom, se questo potrà attirare gli occhi del mondo su una nuova idea. E allora Londra e nessun’altra poteva essere scelta dalla World Photography Organisation (WPO) come sede per l’esposizione al pubblico dei vincitori dei Sony World Photography Awards   (la più ampia e rinomata gara di talenti in