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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

Scuole di lettura: il libro e il multi-tasking.

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Provate a digitare “scuola di scrittura” su Google: avrete l’imbarazzo della scelta. Dalla rinomata Holden di Baricco, alla storica Omero (creata nel 1988), fino al sistema integrato di laboratori e seminari minimum fax coordinati dalla coppia genialmente imperfetta formata da Carola Susani e Giordano Meacci. Senza contare il rigoroso schema didattico di Raul Montanari o l’intensa bottega di narrazione di Giulio Mozzi e Gabriele Dadati. Provate ora a digitare “ scuola di lettura ” su Google. Molte meno pagine, vero? Da anni non si fa che ripetere che gli italiani sono un popolo di scrittori e non di lettori, che di lettori forti (chi legge almeno un libro al mese) ce ne sono sempre meno e che lo stato non investe nella cultura, ma cosa si fa per provare a invertire la tendenza? Se la politica negli ultimi anni è passata dall’apatia al disprezzo per la cultura , il trend delle vendite dei libri si è contratto anche a causa di una modifica sostanziale nel sistema di comunicazione

Se è necessario un selfie per emozionare se stessi – libertà di espressione a confronto: Snapchat vs. Facebook

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Segnaposti esistenziali. È questo che sarebbero diventate le nostre presenze sul social network più famoso del mondo ( Facebook ) secondo Nathan Jurgenson, sociologo ed esperto del mondo digitale. Su Facebook – sostiene Jurgenson nell’articolo di Alessandro Longo - ci sei perché ci devi essere, per dimostrare di esistere, per possedere un’identità che venga riconosciuta all’esterno. Ma proprio il successo di questo strumento d’interconnessione di massa, che lo scorso 4 febbraio ha festeggiato i suoi dieci anni di vita con il suo miliardo e duecentotrenta milioni di utenti medi mensili, ne starebbe attivando la crisi, portando soprattutto i più giovani (il segmento core di Facebbok) a spostarsi verso altri lidi virtuali dove si avrebbe una maggiore libertà di espressione (Snapchat, Ask.fm, We Heart it, Instagram). Accanto quindi alla propria vista convenzionale e pubblica su FB, soprattutto agli under 30, piacerebbe attivare altre possibili viste di se stessi rivolte o a un

Georgians Revealed – l’Inghilterra ai tempi di Jane Austen in una mostra alla British Library.

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« Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita .» Così nel XVIII secolo ci ammoniva Samuel Johnson, sicuro che Londra racchiudesse ogni cosa di cui l’essere umano potesse aver bisogno e molte altre arrivate troppo presto per lui. A distanza di circa duecento anni la sua affermazione è ancora attuale e vivida. Londra è un continuo tumulto , nel bene e nel male, non si ferma Londra . Si estende in lunghezza, altezza e brusio, alla ricerca di qualcosa di più, di qualcosa di diverso. Londra è una città adatta agli impazienti , a chi fa del cambiamento e della ricerca continua la propria ossessione, anche a scapito della propria anima, che brucia troppo rapidamente per fermarsi a capire cosa stia accadendo. Non c’è tempo, c’è troppo da fare e immaginare. Persino nella immensa portaerei, beg your pardon , biblioteca britannica , che della portaerei ha l’aspetto e l’imponenza e si estende per un intero block (isolato) a ridosso della neogotica e “potteriana” stazione di St. Pancr

“Ballata di uomini e cani” – Jack London secondo Marco Paolini

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Fa freddo. Il fumo si muove denso oltre le nostre bocche la mattina quando usciamo e la sciarpa non basta mai a coprire tutto ciò che dovrebbe: il collo, le orecchie, il naso, i pensieri. Forse dovremmo comprare una tuta termica. La mattina non ci piace perché non ci piace il giorno che ci attende. Perché, per dirla con Jack London , siamo accerchiati da Bastardi che non appena avviciniamo mano o parola ci azzannano per strappare. E non perché abbiamo fatto loro qualcosa, ma per prevenire la voglia di picchiarli che la loro tenacia ci tirerà fuori. Perché siamo stanchi e vedere che c’è qualcuno che riesce ancora a lottare, magari solo per se stesso, solo per prevaricare un altro cane che gli passa accanto, ci può far arrabbiare e parecchio. Chi non ha incontrato un Bastardo questa mattina? Ecco, appunto, non mi sembra di vedere molte mani alzate. Ma se tutti abbiamo incontrato il nostro Bastardo , è possibile che siamo stati anche noi i bastardi di qualcun altro? Quest