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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Scavando nelle miniere...dietro i personaggi

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Cosa accadrà a Clarissa? Uscirà dalla sua casa insonorizzata? Spiegherà perché ha scelto proprio i bonsai per il suo terrazzo? Capiremo perché è così importante per lei riuscire a scegliere, imponendo il suo volere a qualcun altro? Clarissa sarà il nostro protagonista o semplicemente uno dei tanti personaggi che sorvolerà la nostra storia, tentando di picchiettarla di verosimile essenza? Lo scrittore che è in noi ha già deciso. Dovrebbe aver già deciso, almeno secondo le logiche dei boschi narrativi di cui abbiamo accennato la settimana scorsa. È giusto pensare che ogni particolare, ogni vezzo addossato ad un nostro protagonista dovrebbe essere figlio dell’idea principale che sottende alla nostra storia? Giusto, nulla dovrebbe essere casuale. Giusto. Eppure, in imago2.0, la tentazione di sconvolgere le logiche è così violenta da smussare le più solide fra le regole di scrittura creativa. Dopo tutto chi decide l’evoluzione della nostra storia? Non una sola testa. Non un unico “Io”narrat

Boschi narrativi con o senza regole?

Stroncati dall’emozione? Paralizzati dalla miriade di idee incontrollate che l’incipit vi ha costretto a generare? Interdetti fra due possibili capoversi, entrambi perfetti per continuare la nostra storia? No, vi prego, non lasciate che la vostra emotività prenda il sopravvento. Il lavoro dello scrittore è, ahimè, soggetto a numerose regole di pura razionalità, fra cui la necessità di nutrirsi della propria emotività, ripulendola però di ogni possibile eccesso, di ogni potenziale distrazione dall’obiettivo: portare a casa la storia. Nulla vi deve fermare . Una volta attivata, la vostra immaginazione tenterà più volte di depistarvi, proponendovi decine di strade diverse da percorrere per arricchire/modificare l’idea originale che vi ha fatto iniziare a scrivere la vostra storia. Nuovi intrecci, personaggi, caratterizzazioni da inserire nel vostro racconto. Attenzione! Dovreste sempre chiedervi: “E’ in linea con la mia storia?” Se non riuscite a rispondere, buttate tutto e ricominciate

L'incipit

Siete pronti? Beh, in ogni caso ci siamo. Quindi mettetevi comodi sulle vostre poltroncine ergonomiche, questa volta tentando di evitare di sedervi tutti incurvati, tirate fuori le vostre cuffiette, selezionate la musica che preferite, qualcosa di essenziale e dal ritmo costante, qualcosa che scorra nella vostra testa predisponendovi all’ascolto, alla scoperta di un nuovo modo di essere che vi permetta di essere liberi da ogni pregiudizio o almeno disposti a riconsiderarlo. Ci siete? OK, allora partiamo. “Clarissa amava guardare il rumore della città mentre tentava invano di entrare nella sua casa. Nelle prime ore del pomeriggio, soprattutto se di una giornata assolata, si metteva seduta sul suo divano in pelle gialla, le gambe incrociate in posizione yoga, il palmo delle mani ben piantato sulla superficie del divano intorno a lei, le braccia tese, spingevano senza sosta in direzioni contrapposte, quasi fossero tiranti di un’asta troppo alta piantata su un terreno troppo ventoso. Nessu