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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

L'arte del racconto di Richard Yates

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Avete mai raccontato una storia a un bambino? Di quattro o cinque anni, non così piccolo da essere ammaliato da qualsiasi voce che ripercorra le istruzioni per montare un mobile IKEA e non tanto grande da essere interconnesso a mondi vibranti e bippanti che lo sottrarranno alla vostra narrazione in pochi secondi.  Si metterà steso a pancia a terra, i piedi a fluttuare nell'aria, il collo allungato verso di voi, come quello di E.T., in attesa. Se la storia che avrete scelto sarà appena passabile, la sua immaginazione ipertrofica e affamata farà il resto, sganciandosi dal corpo e realizzando con voi quell'affinità elettiva che gli scrittori cercano con i loro lettori.  Con l'età adulta purtroppo l'immaginazione perde elasticità , lasciando spesso il suo posto alla razionalizzazione spinta , una sorta di ragionamento-ponte  fra noi e il mondo esterno che semplifica e banalizza ogni emozione provata o intercettata con l'obiettivo di farla rientrare in una delle classifi