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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Londra: più di 700 personaggi al vostro servizio

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London eye - southbank Un giorno dal cielo troppo limpido per una città che non vi è abituata. Un fiume grande, denso, di storie e di passioni remote, scivoloso per i troppi desideri che gli abitanti della città vi riversano dentro ad ogni passo.  Ruote splendenti e immense che fanno alzare gli occhi ancora più su, alla ricerca del veicolo gigante che le possa montare.  The Shed Castelli di fuoco senza abitanti, un unico soldato a sorvegliare le mura di parole che in migliaia hanno usato e che da uno solo (che nella città da un piccolo borgo sull' Avon era arrivato) sono state forgiate per arrivare intatte fino a noi.  Una mucca viola rovesciata, un mercato di libri vecchi sull'acqua.  Tulipani di un giallo e viola così intenso da costringere il passante a distogliere lo sguardo, una strada dove c'è una vetrina riparatada una tenda a righe rosse e verdi .  Dentro la vetrina libri possenti e ricoperti di pelle, che poche mani potranno ancora

Premio Strega 2013: è tempo di scelte, anche per i lettori.

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Eccoci a un altro giro di boa, pardon di pagina, a poco più di dieci giorni da quel 4 luglio che sì, è l’ Indipendence Day americano (il 4 luglio del 1779 tredici colonie americane si staccarono dall’impero britannico) ed è anche il giorno chiave, nonché titolo, del film del famoso/famigerato Ronald Emmerich del 1996 (che su Google appare prima del link al giorno della festa nazionale americana), ma in un’Italia martoriata dalle scissioni presunte del M5S e dai decreti del “fare” che non fanno poi molto, è anche la data in cui avverrà la premiazione del Premio Strega 2013 (67° edizione). La cinquina è pronta a contendersi il riconoscimento più contestato e ricercato della narrativa italiana (vedi link alla precedente edizione su imago), sono già uscite le varie interviste ai finalisti, con tanto di incredulità e dichiarazioni in cui ci si dice già soddisfatti di essere arrivati in finale. Voi ci credete? Così com’è già tristemente annunciata “ la polemica ” del 2013, alm

Una parola, un verso: trentaquattresima – intimità. Viaggio nella mente di Hanif Kureishi.

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estratto dell'opera History of the World di Rob Pruitt Cominciamo proprio da una parola: disposofobia . Se la ignorate, siete fra il 99% della popolazione sana e va tutto bene, se invece sapete di cosa si tratta, beh, conserverete questo articolo per sempre, non male per un piccolo post. La disposofobia o in inglese compulsive hoarding è una patologia ossessiva che porta a conservare in un luogo (di solito la propria abitazione) oggetti (senza mai riuscire a disfarsene) in così grande quantità da rendere impossibile la vita della persona che li conserva per "sovraffollamento". Qualche giorno fa stavo visitando la mostra Empire State al Palazzo delle Esposizioni di Roma , dedicata ad alcuni artisti contemporanei rappresentativi della scena newyorkese ed ecco che mi trovo a fissare il sedere di un immenso dinosauro smaltato che osserva preoccupato e perplesso tutti gli oggetti che ammassiamo in casa e forse pensa: “Ma cosa ci faranno con tutta questa roba ques

“Paperiare” nei sogni: De Filippo secondo Servillo.

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Quanto può essere reale un sogno? Molto più della vita stessa, se a essa si sostituisce e si sovrappone, scuotendola appena, eppure abbastanza da far scorgere tutto quello che va nascosto. Tutti noi avremo avuto una madre, un nonno, uno zio, magari una noiosa cugina che ci faceva notare che quel comportamento proprio non andava, che sì, potevamo anche metterlo in atto, che lei ci comprendeva persino, ma che non per questo quell’azione doveva essere resa palese. Perché la forma è sempre presente, la forma è tutto, la forma è così pervasiva da poter diventare l’unica nostra sostanza . Quello che pesano gli altri, quello che dicono gli altri, quello che fanno gli altri alle nostre spalle, perché gli altri sono capaci di tutto e noi non ci fidiamo mai davvero di nessuno. Perché i tempi sono cupi e la tracotanza è diventata legge e l’etica è solo una parola confusa che non sa bene dove andare . E allora parliamo di sogni. Come quello che ci presenta Edoardo De Filippo all’ini

Inch by inch: è così che il Mercato dell'editoria ha ripreso a muoversi all’ultima edizione del Salone del Libro di Torino.

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La XXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino si è conclusa da poco più di dieci giorni e arrivano i consuntivi ufficiali a dimostrare che il core delle vendite librarie si sta spostando non solo dalle librerie fisiche a quelle virtuali, spesso con interessanti blended (connubi che utilizzano entrambe le leve, vedi www.ibs.it dopo il suo acquisto dei punti vendita di MelBooks in Italia), ma anche dagli scaffali degli store a quelli delle fiere , che sempre di più rappresentano per gli editori un importante momento non tanto e soltanto di vetrina, ma proprio di cassa. Il 29 maggio sono stati pubblicati i dati ufficiali del Lingotto ed ecco spiccare, in un paesaggio catastrofic-apocalittico come quello in cui si muove l’editoria ed il Paese, un +20% sulle vendite negli stand rispetto all’anno precedente. E se in parte questa percentuale è dovuta all’effetto Roberto Saviano , che con il suo Zero Zero Zero ha portato la sua casa editrice (Feltrinelli) a vi