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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

National Book Awards 2015: Adam Johnson e i best seller per pensare.

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Adam Johnson, docente di scrittura creativa a Stanford e scrittore amato persino dalla temutissima critica letteraria Michiko Kakutani , è stato protagonista della premiazione dei National Book Awards, istituzione fra le più longeve e rappresentative della letteratura made in USA (la prima edizione risale al 1950).  Ottenere il mitico bollino dorato del NBA può cambiare il destino di un libro , trasformandolo in un best seller (nel mercato anglosassone non è considerata una “parolaccia”), sebbene i finalisti di questo premio abbiano già rivelato le loro potenzialità nell’attrarre i lettori. Sono proprio questi ultimi, infatti, insieme a librai, bibliotecari e critici letterari, a designare i finalisti e poi i vincitori delle quattro categorie del premio: Fiction (narrativa), Nonfiction (saggistica), Young’s people literature (narrativa per ragazzi), Poetry (poesia). Il National Book Award , nato per «celebrare il meglio della letteratura americana, espandere il numero dei suoi

Basterà Ajaan Hirsi Ali a cambiare l’Islam?

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Basterà Ajaan Hirsi Ali a cambiare l’Islam? È la domanda che si è posto Max Rodenbeck sul numero 19 del The New York Review of Books   partendo dall’ultimo romanzo dell’autrice somala ( Heretic - Why Islam Needs a Reformation Now , Harper Collins 2015, pubblicato in Italia da Rizzoli), in cui Ajaan Hirsi Ali cambia il suo punto di vista sul mondo islamico. Se è proprio Ajaan Hirsi Ali a dichiarare  nell'introduzione   le intenzioni di questo nuovo libro: «far sentire molte persone - non solo i mussulmani ma anche i tanti apologhi dell’Islam presenti in Occidente – a disagio .», non siamo più di fronte alle certezze dei suoi lavori precedenti, in cui sosteneva, senza tentennamenti, che: « l’Islam non è una religione di pace » e che non c’è alcuna speranza di trasformare l’Islam che ha prodotto gli attacchi terroristici in Occidente in un sistema moderato. In Heretic (uscito lo scorso aprile in USA), in cui molti hanno visto, dopo l’attacco terroristico di Parigi del 1

Amazon editore è arrivato anche in Italia

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Amazon in Italia? E-commerce, creatore del kindle (che da solo copre più del 60% del mercato USA dell’e-reader), mastodontica libreria virtuale. Il grande gruppo di Jeff Bezos, temuto dai grandi marchi dell’editoria mondiale per gli sconti che “propone” sulla sua piattaforma e amato da milioni di consumatori/lettori che con l’abbonamento mensile a 9,99 euro/mese possono leggere tutto quello che vogliono (solo all’interno del catalogo amazon), è anche un editore .  Durante l’ultima fiera del libro di Francoforte, proprio amazon , attraverso uno dei suoi marchi ( amazoncrossing ) ha annunciato che investirà 10 milioni di dollari nei prossimi cinque anni nella pubblicazione di autori non di lingua inglese in USA . La notizia in sé non desta particolare scalpore per la somma (Simon & Schuster, una delle più antiche e grandi case editrici statunitensi, ha sborsato una somma simile per aggiudicarsi i diritti del libro di Amy Schumer ) ma per l’oggetto dell’investimento.

Il prezzo di Arthur Miller

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È un anno particolare il 2015 per ricordare Arthur Asher Miller, uno dei più interessanti e acuti drammaturghi del XX secolo. Ricorrono i cento anni dalla nascita (New York, 17 ottobre 1915) e sono passati dieci anni dalla sua scomparsa (10 febbraio 2005). A lui si legano alcuni dei titoli più conosciuti del teatro americano del secolo scorso, anche da chi non è mai andato a vederli, ma ne ha sentito parlare, li ha visti trasposti al cinema o in televisione o semplicemente li ha sentiti citare da qualche attore con tono reverenziale.  Erano tutti miei figli (del 1947, che gli valse due Tony Awards e il premio New York Drama Critics Circle, trasposto poi  al cinema nel 1948), Morte di un commesso viaggiatore (del 1949, che gli valse il premio Pulitzer e tre Tony Awards, che ha visto numerosi adattamenti tra cui vale la pena ricordare quello del 1985 della CBS con Dustin Hoffman nel ruolo di Willy Loman), Uno sguardo dal ponte (del 1955 che ha visto fra i tanti anche un adattam

Intervista a Gianluca Foglia, direttore editoriale di Feltrinelli Editore

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Pasternak, Grass, Blixen, Lowry, Tabucchi, Allende, Baricco, Vonnegut, Whitman, Lessing, Gordimer. Se cercate la connessione fra questi autori, in Italia è presto detta: si chiama Feltrinelli, la casa editrice che con Giangiacomo prima e con Inge poi ha contribuito, in sessant'anni di storia, a far scoprire ai lettori italiani autori capaci di scuotere e smantellare certezze, creando la propria cifra stilistica. Per conoscere meglio questi primi sessant'anni e curiosare nei prossimi, ho intervistato il direttore editoriale di Feltrinelli: Gianluca Foglia . Inizio questa chiacchierata chiedendogli un parere sull’ultima edizione della Fiera internazionale del libro di Francoforte, la sessantasettesima, che si è chiusa lo scorso 18 ottobre. Com'è andata la fiera quest’anno? È stata una Fiera mite. Non è stata movimentata da grandi libri e sono ormai lontani gli anni in cui la Fiera era il luogo di aste al rialzo per acquisire i diritti di un libro. Questa non è ce