Una parola un verso

Cari imagisti, nel tentativo di coinvolgervi nella mia folle mania per le parole e tutte le sensazioni che vi ruotano intorno, vi lancio una nuova sfida: Una parola un verso.

Edward Hopper, pittore degli stati d’animo e scrutatore delle cose “semplici”, rispondeva sempre alla domanda “Perché dipinge?” sostenendo di non riuscire ad esprimere ciò che provava in altro modo. L’unica possibilità di essere autentico era attraverso i suoi quadri.

Non ha mai aggiunto altro.

Mi sento molto vicino a quest’idea di espressione necessaria, un motore che ognuno di noi ha dentro, che destabilizza, innervosisce, spaventa, rallegra ed incupisce, spingendo a cercare, cercare, cercare, senza sosta. Spesso questa ricerca nasce da sola, a volte è sospinta dal contatto con una persona, un oggetto, un’idea a cui si teneva ed è andata perduta.

L’idea di Una parola un verso è di proporre una parola da cui partire e scatenare su di essa tutta la nostra immaginazione e creatività. Un brainstorming libero da ogni logica letteraria, che abbia il solo obiettivo di comunicare uno stato d’animo, un ricordo, un’idea, una passione che la parola ha suscitato.

Libertà a voi miei cari imagisti.

Il nostro appuntamento avrà cadenza settimanale. Ogni domenica sarà pubblicato il post con la parola da cui partire, lasciando la possibilità a tutti di comunicare ciò che si prova al riguardo. La forma è libera: frasi, versi, idee, numeri, musica, immagini.

Primo dei 52 post dedicati alla parola domenica prossima 2 maggio 2010.

Vi aspetto.

Commenti

  1. "Una parola un verso".
    Progetto interessante, mi concederò uno spazio di libertà settimanale a cui dedicare le mie psicosi.
    Quale sarà la prima parola che proporrai domenica?
    Anonimo curioso

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