Una parola, un verso: ventitreesima - silenzio.

silènzio s. m. [dal lat. silentium, der. di silens -entis, part. pres. di silēre «tacere, non fare rumore»]. – a. Assenza di rumori, di suoni, voci e sim. “sovrumani Silenzi, e profondissima quïete Io nel pensier mi fingo (Leopardi); b. zona di silenzio, o zona d’ombra, per analogia con le onde luminose, la zona che non può essere raggiunta da segnali; c. il fatto di non parlare o di smettere di parlare per un certo periodo di tempo;
d. il non dare notizia di sé, né per lettera né con altri mezzi di comunicazione.


Silenzio.
a cui non sarete abituati, a cui deciderete di resistere e a cui sentirete di non poter arrivare.
Silenzio, sulle piattaforme di quarzo e granito che disegneranno il suo regno, fra le cime di verde onnipresente, che assalteranno l’occhio e scuoteranno il respiro.
Silenzio, accarezzerà i tetti rossi, i mulini squadrati, l’erba che sembra bosco, il sasso che sembra montagna, l’acqua che sembra padrona, il vento, che sembra dissolversi, assorbito da una costellazione di nuvole basse che non vi sembreranno mai d’accordo sulla strada da percorrere.

Silenzio.
Assoluto signore della zona d’ombra in cui sarete immersi, del vuoto di uomini che costringerà a pensare, che farà rallentare, che inizierà, ingordo, a depredare.
Silenzio, che si farà ascoltare. Droga a cui sarà così difficile rinunciare.
Silenzio, che, inaspettatamente, dopo avervi fatto suo, vi vorrà allagare, esplodere, assorbire, far desiderare, idee, prima troppo lontane per potervi incontrare.

Allora salirete sulla terra che si muove, sull’acqua che aspetta, su una sedia che respira, oltre un’isola che non dovrebbe esistere e un giorno che non dovrebbe essere già finito e insisterà, a cercarvi, in ogni fessura di luce in cui sarete rimasti ad osservare un piccolo veliero aggrappato alle preghiere di una volta di pietra che, da sola, non sapeva restare.

Silenzio,
cuneo di distanza che nessun ritardo potrà spezzare e che voi non potrete più smettere di cercare.

-

Commenti

  1. Il testo e la prima foto mi fanno venire subito voglia di mettermi uno zaino in spalla e partire, partire per "me stessa"
    Laura

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un giorno come questo di Peter Stamm

L’ansia di fare, sì, ma di chi è la colpa?

Nessuno, nemmeno la pioggia, ha così piccole mani