La similitudine che leggerete potrebbe diventare la vostra.
Andare per libri è uno sport fortemente sottovalutato.
E visto che siamo ormai abbondantemente in primavera e l’ansia della prova
costume avrà contaminato molti di voi, ecco la soluzione: Andate per libri! Vi
assicuro che perderete almeno un chilo di grassi corporei a settimana, allenando
corpo e mente all’unisono (e sfido qualsiasi altro regime dietetico a offrirvi
altrettanto). Ok più la mente del corpo,
ma sapete quante calorie è in grado di consumare un cervello quando lo
utilizzate bene? Soprattutto se insieme
al cervello fate muovere anche i piedi alla ricerca di un libro. Non parliamo
dell’ultimo best seller proposto da un grande editore, per quello basta andare
alla libreria sotto casa, magari una
mega libreria, con tanto di bistrot interno, così vi sedete subito e per di più
mangiate un paio di dolcetti al burro. In questo modo la dieta non funzionerà,
vi avverto subito e non prendetevela con me per le gambe sempre più pesanti e
gli occhi sempre più stanchi, costretti a leggere un libro che sembra essere
stato scritto dallo stesso scanzonato, piatto, familiare, ripetitivo
autore. Scegliete invece di andare per libri, che è un po’ come
andare per funghi o per fragole (certo,
i libri sono un po’ più pesanti, ma questo per la dieta non è che un vantaggio).
Non conterà soltanto ciò che alla fine avrete portato a casa ma anche la ricerca
che sarà stata necessaria per arrivare al libro che vi eravate posti come
obiettivo. Prima di tutto quindi il
libro che sceglierete per la vostra caccia non dovrebbe essere nuovo, diamo
qualche chance ad un autore che è stato ignorato dalla critica o dalla
televisione, potrebbe anche valerne la pena. Magari edito da una piccola casa
editrice, di quelle serie e per questo sempre in difficoltà (quelle che non
prendono contributi dall’autore per capirci). Vedrete che per entrare in possesso
del titolo prescelto dovrete girare più di una libreria, andando spesso in
quelle più piccole o fuori dai grandi circuiti di distribuzione e per questo
decisamente fuori mano (da raggiungere a piedi, mi raccomando). Le sfide per la
bilancia e per il cervello non mancheranno, inizierete a scontrarvi con
similitudini inattese, metafore ardite, personaggi troppo complicati, dialoghi
troppo poco serrati, storie troppo corte o troppo lunghe, libri che
abbandonerete, odierete, ignorerete e poi, inaspettatamente, qualcosa di davvero
“nuovo” vi capiterà fra le mani e il vostro cervello vi ringrazierà. Ricordate
che è lui a decidere cosa mangiate,
forse quando vi fa sbagliare il bilanciamento delle calorie ce l’ha con voi perché
lo alimentate a reality show e letture sempre uguali a se stesse. Ci avevate
mai pensato? Cominciate ad andare per libri,
vedrete che qualcosa cambierà e la più ardita
similitudine che leggerete potrebbe diventare la vostra.
P.S. il titolo di questo post si ispira ad un racconto di Flannery O'Connor. A questo proposito un consiglio per la vostra dieta La vita che salvi potrebbe essere la tua (1955), praticamente introvabile (e non ripiegate sulla raccolta di tutti i racconti, altrimenti la dieta non funzionerà).
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