Aidan Chambers e lo 'young adults' universale

Tempo fa ho avuto una discussione con un vecchio amico e compagno di letture sulla saga di Harry Potter. Lui l'ha letta e adorata, io non ce l'ho fatta. Sono stato accusato di avere un preconcetto nei confronti della fiction young adults, ossia della narrativa scritta per lettori che vanno dai dodici ai diciotto anni. Ed era così, almeno in parte. 

Credevo (e credo ancora) che la narrativa non dovesse avere un suo target e che un romanzo, se scritto bene, con un protagonista forte e una storia solida, potesse essere letto da persone di qualsiasi età. Pensiamo a Robinson Crusoe, Jack London, Kim, Alice nel paese delle Meraviglie, solo per citarne alcuni. Ognuno avrebbe portato il suo vissuto nel romanzo, creando quell'alchimia che spinge noi lettori a preferire un buon romanzo a... bé, per quanto mi riguarda, a quasi tutto. Il preconcetto stava nel pensare che gli young adults pubblicati negli ultimi anni fossero dei romanzi 'semplificati' per lettori ritenuti non ancora pronti a leggere i libri che leggono (speriamo) i loro genitori e che i loro autori si limitassero a creare saghe di maghetti, vampiri & co. 


Be', signori, sbagliavo. Almeno per quanto riguarda autori come Aidan Chambers, che già nel 1999 ha ottenuto la Carnegie Medal battendo proprio Harry Potter. E forse è stato questo aneddoto a spingermi a comprare un libro di questo autore. Se aveva battuto Harry Potter, sarebbe stato più facile entrare in empatia con lui :-). Ho iniziato da Muoio dalla voglia di conoscerti (edito in Italia da Rizzoli e tradotto da Beatrice Masini), storia di un vecchio scrittore, ormai privo di ispirazione, e di un ragazzo che lo contatta perché scriva per lui delle lettere d'amore. 


La storia, rievocando il fantasma di Cyrano, mette insieme due personaggi che più diversi non potrebbero apparire: un anziano scrittore di successo che pensa al suicidio, avendo perso l'amore della sua vita e uno scontroso ragazzo che odia leggere e che vede nello scrittore solo un modo per ingannare la ragazza che vuole fare sua. I due personaggi inizieranno una battaglia di parole che mi ha fatto pensare a Tom Stoppard e che offre al lettore di qualsiasi età un ritmo serrato di scontri, scoperte e decisioni sbagliate che non dimenticherà molto presto. Costruito grazie all'uso continuo e sapiente del discorso diretto, Muoio dalla voglia di conoscerti vi farà suo già a pagina 10 e quando arriverete a pagina 285 (l'ultima) vi sentirete orfani di una storia che vorrete subito raccontare a qualcun altro. Non fatelo. Prestategli il libro. Anzi comprategli una nuova copia (i libri non si prestano mai, ne va delle migliori amicizie) e lasciate che scopra chi sono i buoni e chi i cattivi e che i ruoli, come nella vita, sono intercambiabili. Tutto dipende dal punto di vista. 


Questo romanzo vi farà entrare nella mente di uno scrittore, facendovi toccare con mano l'energia e la schiavitù che la scrittura può generare in un essere umano ("Nell'ottenere la libertà di essere, hai perso la scelta di diventare qualunque altra cosa"). Vi farà venir voglia di scrivere come Chambers, provateci, ma prima cercate qualche altro suo romanzo, la lista, per nostra fortuna, è lunga. 


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