Domenica a casa di Praz
Se vi
ritroverete una domenica mattina a svegliarvi molto presto e sentirete la
necessità di uscire, fuori, a camminare, per riappropriarvi dei vostri bisogni,
ebbene in quella mattina potreste essere così fortunati da ritrovarvi in Piazza
Navona, a Roma, accorgendovi che ci siete solo voi, i piccioni, alcune coppie
con bambini addormentati e i camerieri della distesa di bar e pizzerie che
costeggiano la piazza. Sedie e tavoli da predisporre, ombrelloni da aprire,
piatti con cibo di cera da esporre, per far capire senza indugio al turista che
lì e solo lì c’è ciò che la sua gola cerca. Allora vi siederete sul piccolo
parapetto di ghisa e travertino che fa finta di difendere una delle tre fontane
della piazza e osserverete tutto quel movimento silenzioso.
Uomini e donne compressi
nei loro grembiali neri, pronti alla battaglia, all'arrivo dell’orda famelica
che cercheranno di catturare, muovendosi avanti e indietro davanti al locale
dove lavorano, come se si esibissero in un cambio della guardia continuo
davanti alla loro preziosa fonte di guadagno. Muoveranno con destrezza i
loro menu, le uniche armi che gli sono concesse, insieme a un esperanto
linguistico che tutti raggiunge e nessuno ascolta.
Poi qualcuno comincerà a
offrire da mangiare ai piccioni, ma un piccolo gruppo di uccelli schizzerà via,
catapulte al contrario, ritorneranno da dove sono venuti, stanchi di ottenere
il cibo con tanta facilità. Sarà allora
che vi rialzerete e inizierete a vagare per le strade che si affacciano sul lato
nord di piazza di Tor Sanguigna (che prende il nome da una delle tante torri
medioevali inglobate dalla Roma rinascimentale prima e barocca poi) e da lì vi
troverete davanti a uno degli infiniti musei romani. Sarete ancora alla ricerca
di uno spazio di silenzio in cui ascoltare la vostra voce e l’avrete trovato.
Al numero 1
di Via Zanardelli, al terzo piano di Palazzo Primoli, potrete entrare in una
delle rare case-museo esistenti in Italia, ossia il luogo dove ha vissuto Mario Praz (1896-1982),
appassionato conoscitore e studioso della lingua e letteratura inglese,
professore universitario in Italia e in Gran Bretagna, ma anche fine e
ossessivo collezionista di mobili, dipinti e arredi vari creati da artisti e
artigiani fra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Potrete entrare solo
accompagnati nella casa di
Praz, con una visita che, vista l’ora, vi vedrà probabilmente come unico
partecipante. Tutto sarà ovattato e suntuoso e questo vi potrà mettere in
soggezione mentre muovete i vostri primi passi nell'ingresso ricolmo di quadri
e mobili, che sembreranno contendersi i vostri occhi a colpi di opulenza. Ma non
lasciatevi scoraggiare e proseguite, la vostra guida vi starà raccontando
qualcosa della vita di Praz e della casa dove vi trovate. Chiedete, avrà
piacere a rispondere, descrivendovi la provenienza di ogni piccolo o immenso
oggetto che lo studioso ha disseminato nella sua casa, alla continua ricerca della
connessione fra oggetti e dipinti, arredi e tessuti, intarsi e scrivanie, come
se la perfezione, che evidentemente premeva la sua mente, non potesse mai
essere raggiunta e ciononostante bisognasse provare e riprovare e aggiungere e
contaminare.
Alla fine
della visita, non ricorderete più perché vi eravate sentiti tanto male in una
domenica mattina che si avvierà alla fine, in un affascinante silenzio.
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