Le migliori librerie di Roma – parte quinta: La Stanza della Musica

Le note di un pianoforte ci accolgono non appena varchiamo la porta del settimo libraio che incontriamo nel nostro girovagare fra le migliori librerie di Roma. Non dobbiamo stupirci, ne La Stanza della Musica non poteva essere altrimenti. A pochi passi dallo storico Conservatorio di Musica “S.Cecilia” e dalla sua munifica biblioteca (300.000 unità catalografiche fra edizioni musicali, libri, cinquecentine, libretti e incunaboli), in una bolla si silenzio ovattato che poco si addice alla prossimità con Piazza di Spagna, c’è una delle librerie più particolari della capitale dedicata esclusivamente all’editoria musicale e ai suoi devoti adepti.  

Stefano Rostirolla, libraio musicale da sedici anni, ci accoglie fra scaffali ricolmi di spartiti, saggi e raccolte dedicati alla storia della musica e ai suoi interpreti, indicandoci l’angolo più lontano dal pianista per parlare senza disturbarne l’esecuzione. Siamo arrivati durante l’esibizione che inaugura un nuovo progetto di Stefano e proprio da quello gli chiediamo di cominciare a raccontare la sua esperienza e la sua idea di libreria.

«La nostra è una libreria dedicata alla musica e ai suoi appassionati ascoltatori: musicisti, amatori, studiosi. Da dicembre dello scorso anno abbiamo voluto creare uno spazio libero dedicato a chi vuole esibirsi, a chi ha bisogno di mettersi alla prova come musicista davanti a un pubblico. Chiunque può iscriversi e chiunque può venire ad ascoltare. L’ingresso è gratuito perché il primo obiettivo dell’iniziativa è creare un punto d’incontro e confronto fra musicisti e amanti della musica.»

Una stanza per suonare, questo il nome del progetto, proporrà ai suoi visitatori un concerto al mese per curiosare fra i talenti (giovani e non) che il panorama romano offre, dando la possibilità ai musicisti di confrontarsi con un pubblico senza dover sostenere la spesa di affittare uno spazio dedicato, in un luogo quanto mai propizio, frequentato da chi la musica non soltanto la ascolta, ma la ama e la “legge”.

Chiedo a Stefano quanto interesse c’è per l’iniziativa e se le persone trovano il tempo da dedicare alla scoperta di una nuova voce nel campo della musica classica. «Abbiamo appena iniziato, ma c’è molta richiesta e abbiamo già previsto incontri fino a maggio e sono già tutti pieni. È il primo esperimento di jamm session di classica che io conosca e gli amanti del genere ne sentivano la mancanza. È anche un modo per non arrendersi alla crisi economica che si è fatta sentire e tanto.»

E lui? Si è mai arreso? Ha mai desiderato fare un altro lavoro? «Lo deve chiedere a mia moglie. Forse lei a volte l’ha sperato. Io non mi sono mai pentito, amo il contatto con la musica e le persone. Non ho mai smesso di credere nel servizio che offro.» 

La determinazione di Stefano traspare dal suo tono di voce come dalle sue parole, non lasciando spazio a confutazioni. Sorrido e lui alla fine ricambia, ma solo per un attimo, quel tanto che serve a far ricaricare la sua tenacia e ripartire all’attacco: «Anche se l’editoria, ancor di più quella musicale, sta vivendo un periodo molto difficile, non dobbiamo dimenticare il valore di quello che offriamo al lettore. Spesso vengono a chiederci consiglio su un testo particolare, mettendoci anche in difficoltà, non possiamo leggere tutto. Sono molto utili le esperienze di chi ha già acquistato quel testo e torna da noi per raccontarci la sua esperienza. Questo sistema a due vie, fra libraio e lettore, è molto importante per il mio lavoro.»

L’amore per quello che fa e rappresenta Stefano sembra averlo cucito stretto dentro di sé, con note rigorose e passionali al contempo, e lui le esegue così come vanno interpretate, sta al suo ascoltatore coglierne le sfumature, anche dietro le stilettate più nette del suo archetto vocale.

Uscendo da La Stanza della Musica sappiamo che abbiamo piazzato un'altra bandierina sulla mappa delle migliori librerie di Roma, convincendoci che la determinazione e l’iniziativa possono prevale sul più cupo dei mercati.




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