Immersi nelle foglie
Se a qualcuno capitasse di andare a Villa Borghese in questi giorni, spinto da un'irrefrenabile esigenza ad isolarsi, sorbendo quegli inaspettati vuoti di mondo che anche Roma può concedere, potrebbe accadere di percorrete il largo viale che porta davanti alla Galleria Borghese, magari, come me, per andare a vedere la mostra di Caravaggio e Bacon e magari, come me, senza riuscire ad entrare per sovraffollamento. Potreste trovarvi allora a prendere un viale a caso, fra quelli meno battuti, di quelli non asfaltati o pavimentati, coperti, in questo periodo, da una tessitura complessa di foglie morenti. Il vostro cervello continuerebbe a correre, inseguendo quell'altro voi stessi. Quello più sicuro, creativo, assertivo e infallibile. Quello che odiate e bramate, quello che non riuscite a comprendere del tutto, ma che vorreste imitare. Poi, senza alcun preavviso, SILENZIO . La luce del mattino ancora indeciso, si infiltrerebbe con difficoltà nel sottobosco dove potreste trovarvi a c...