Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2016

USA: l’attesa oscura. Il viaggio di uno scrittore in un Paese pronto al peggio

Immagine
L’ultimo romanzo di Dave Eggers ( I vostri padri, dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre? – Mondadori 2015) racconta la storia di Thomas, un quarantenne arrabbiato, che prende in ostaggio persone che hanno avuto la sventura di sfiorare la sua vita, legandole sul tetto di un palazzo di una base militare abbandonata in California. Da qui parte un interrogatorio fittissimo per scoprire le ragioni della rabbia e della disillusione di Thomas e di tutta la generazione di trenta/quarantenni nei confronti del sogno americano. Lo stesso tema su cui s’incentra il reportage che Dave Eggers ha pubblicato di recente sul Guardian , raccontando il suo viaggio nell’America post elezioni 2016, quella che ha, inaspettatamente (?), scelto Donald Trump come suo 45° presidente. È una lettura ipnotica, non solo per lo stile che riesce a mettere immediatamente a fuoco cosa passa per la testa dei personaggi (in questo caso persone in carne e ossa), ma soprattutto per la consapevole

OK, Google? No è solo l' "Echo" di Amazon

Immagine
Ve lo ricordate il film Her di Spike Jonze? Presentato al Festival del Cinema di Roma nel 2013, raccontava la storia di Theodore Twonbly, uno scrittore di lettere per conto terzi che, in una società futuribile, assai limitrofa alla nostra, acquistava un sistema di controllo del suo PC a comando vocale, ‘interpretato’ dalla voce di Scarlett Johansson. Il software si dimostrava ben più intelligente del previsto, evolvendosi con il suo compratore per impersonare il compagno perfetto: sempre in sintonia con Theodore e quindi preferibile a qualsiasi essere umano in carne e ossa.  Non siamo ancora arrivati a questo livello di interazione, ma da tempo abbiamo cominciato a parlare con i nostri smartphone, SIRI – il sistema a comando vocale di Apple dalla voce femminile - insegna. Alzi la mano chi non ha tentato almeno una volta di farlo impazzire con domande irrazionali e necessarie come: «Di cosa è fatta un’anima?» o «Adesso che siamo solo noi due SIRI, me lo dici cosa ci mette

Un buon libro? Una statua sul fondo del mare, parola di Pietro Grossi

Immagine
Mentre scorro le prime pagine de Il passaggio , l’ultimo romanzo di Pietro Grossi, pubblicato da Feltrinelli, mi rendo conto di trovarmi al cospetto di una sfida. Per il protagonista di questa storia (Carlo) che deve fronteggiare il principale fantasma del suo passato (suo padre) in mezzo ai ghiacci della Groenlandia, per Grossi che si confronta con l’opera di autori che della sfida estrema hanno fatto il loro marchio di fabbrica (penso a Ernest Hemingway e Jack London ) e per il lettore che si trova immerso in una narrazione dove il flusso vorticoso degli eventi pretende di convivere con bolle di assenza dove ascoltare sé stessi.   Era sua intenzione far percepire al lettore questa triplice sfida? Il libro non nasce con l’idea specifica di creare una sfida, ma certamente lo è stata. Le mie prime stesure sono molto immediate, ho imparato che per scrivere, immaginare, scoprire le mie storie devo pensare il meno possibile. Poi ci metto molto tempo a rilavorarle. La

La quinta edizione di BookCity (a Milano dal 17 al 20 novembre) parte dalla Turchia di Elif Shafak

Immagine
Con l’arrivo di novembre, Milano si prepara ad ospitare la quinta edizione della festa dei lettori BookCity che si aprirà al Teatro Dal Verme il 17 novembre con l’incontro con Elif Shafak. Il nome potrà risultare sconosciuto a molti lettori (sebbene abbia una pagina twitter con quasi due milioni di followers sparsi per il mondo), ma è un’occasione da non perdere per conoscere una delle scrittrici più interessanti e politicamente impegnate della Turchia contemporanea. A vederla sembrerebbe un’indossatrice, con la sua fisicità statuaria e i grandi occhi verdi che cercano sempre qualcosa di diverso da quello che hanno davanti, distratti, scontenti. Ma chi ha avuto la possibilità di conoscerla, ha scoperto una donna volitiva e con le idee chiare su come dovrebbe essere la ‘sua’ Turchia: aperta alla diversità di pensiero, di cultura e di scrittura. Nata a Strasburgo agli inizi degli anni ’70, da un padre filosofo e una madre diplomatica, Elif ora vive a Londra dopo anni d