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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

Tempo di Libri riparte da Andrea Kerbaker

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Nuove date, nuova location, nuovo approccio , la seconda edizione di Tempo di Libri , la fiera internazionale dell’editoria di Milano, si presenta ai giornalisti de Il Corriere della Sera   attraverso le parole di Riccardo Franco Levi (presidente dell’Aie - Associazione italiana editori) e Andrea Kerbaker (il suo nuovo direttore). Dopo lo scontro titanico con il Salone Internazionale del libro di Torino del 2017 (senza esclusioni di colpi bassi da entrambi i lati) che portò a una rottura fra grandi e piccoli editori, i primi (tutti attorno all’Aie) presenti solo a Milano e i secondi (schierati con Torino) presenti solo al Lingotto, Milano riparte leccandosi le ferite imparando dagli errori e cambiando registro. I toni sono, almeno apparentemente, più morbidi nei confronti del Salone di Torino, ma la voglia di primeggiare sull’avversario non più dichiarato rimane, almeno nelle parole del presidente dell’Aie, che punta a far diventare Milano la capitale italiana del libro . Per f

L’arte di farsi ‘gabbare’? Alessandro Piperno mette a confronto Flaubert e Stendhal in una lotta all’ultima ossessione

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«La risorsa migliore del lettore è l’autoinganno», parola di Alessandro Piperno che nel suo ultimo lavoro, Il manifesto del libero lettore , ricorda che se quest’ultimo non disponesse l’animo ad essere ‘gabbato’ dallo scrittore, oggi avremo ben poco di cui parlare quando discorriamo di letteratura. Ma più il lettore si fa ‘gabbare’, più diventa difficile ‘gabbarlo’ , perché alla ricerca di nuovi stratagemmi, nuove iperboli semantiche e soprattutto nuovi punti di vista da cui osservare le storie che al fine son sempre le stesse. Da Omero al 2017 la famiglia, l’amicizia, l’amore e il suo fedele compagno odio, la ricerca di un senso nella vita e in se stessi, il viaggio fisico e mentale, si rincorrono come temi perpetui e interconnessi nelle storie che gli scrittori ci narrano   e a cui noi vogliamo credere. Davanti a questo compito si possono prendere diverse strade, spesso antitetiche, come quelle scelte da due autori francesi di cui proprio Alessandro Piperno, a Milano per un

La Malura di Carlo Loforti

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Leggere Malura , romanzo di Carlo Loforti (edito da Baldini & Castoldi), non è stato un compito semplice, ma si è dimostrato un ottimo esercizio per mettere in discussione le proprie idiosincrasie. In Malura si parla di Sicilia (e anche un po’ di Calabria) e ciò attiva tutta una serie di stereotipi su una terra rovente e caotica, ricca di tradizioni musicali, enogastronomiche, linguistiche e comportamentali che ha generato geni indiscussi della nostra letteratura (Pirandello per me fra tutti), foraggiando ahimè anche molta letteratura di ‘genere’, che poco si distingue dai sistemi seriali monodimensionali a cui la televisione ci ha abituato. Il rito sociale è così diventato macchietta, la ricchezza fonetica e semantica si è tramutata in tic grottesco e la straripante tradizione culinaria siciliana si è ridotta a elemento puramente decorativo. Per questo avvicinarsi a un testo che fa della sicilianità la sua essenza fondante è diventato rischioso, il lettore smaliziato è ormai