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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

I dissidenti, nostri e di Jonathan Lethem

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« La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita .» Ve la ricordate? Era il 1994 e un uomo vestito di bianco dall’aria serena si godeva il caldo. Era  seduto su una panchina vicino a una fermata dell’autobus, a Savannah in Georgia. Sulle ginocchia aveva una scatola di cioccolatini, anch'essa  bianca, tenuta insieme da un fiocco arancio. Senza curarsi di chi aveva intorno, l’uomo iniziava a raccontare. È l’incipit di Forrest Gump film di Robert Zemeckis, tratto dall'omonimo  romanzo di Wisnton Groom del 1986. Nel racconto si condensano trent’anni di storia americana che sono poi i veri protagonisti del film, in cui Forrest appare per caso, riuscendo a conoscere John F. Kennedy, Lyndon Johnson, John Lennon e Richard Nixon e, sempre per caso, a partecipare ad alcuni dei più importanti e sofferti eventi della storia americana che va dagli anni ’60 agli anni ’80. Proprio a Forrest Gump fa riferimento Jonathan Lethem in un’intervista al The Dai

Il Pulitzer, i premi letterari e la scelta di Donna Tartt.

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Vi ricordate il pomodoro? Ne parlavamo qualche settimana fa osservando il mercato editoriale inglese che si sta chiedendo (in Italia lo facciamo ahimè da tempo) se lo scrittore sia una forma di vita a rischio. Eravamo partiti da Dustin Hoffman e dalle sue peripezie da attore disoccupato in una New York anni '80 nel film Tootsie . Per lavorare e quindi mangiare, aveva accettato di interpretare il pomodoro in uno spot pubblicitario, prima di mandare tutto a monte perché non voleva sedersi, in quanto pomodoro fedele alla propria natura (i pomodori non si siedono!).   Lo scrittore oggi deve affrontare lo stesso tipo di prove, deve trasformarsi in attore, affabulatore, venditore, intrattenitore, predicatore, tuttologo e magari anche in esaminatore o produttore di pensieri in versione sms o emoticon per un pubblico che difficilmente leggerà un suo testo (l’esperienza di Masterpiece è emblematica). Tutto pur di essere “acquistato” dal lettore . Lo scrittore lo sa, a volte non gli

L’Italia è in attesa di un nuovo Riccardo III che la “salvi”? Alessandro Gassmann ci prepara all’impatto.

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«Più è grande la bugia, più è difficile confutarla.» No, non siamo riusciti a entrare nella mente di uno dei politici che governano questo paese, né in quelle dei loro collaboratori. La frase è tratta da uno dei monologhi interiori di Riccardo III , protagonista dell’omonima tragedia di Shakespeare . Questa piccola frase ha in sé la chiave del successo di quest’ uomo politico, che, alla fine, sarà ucciso proprio a causa della sua arte di far apparire giusto l’ingiusto e vittima il supremo carnefice (e qui noi contemporanei potremmo sorprenderci). Siamo alla fine del XV secolo, al termine della guerra delle due rose (fra York e Lancaster) per il controllo del trono d’Inghilterra, che porterà all’insediamento sul trono della dinastia dei Tudor al posto dei Plantageneti. Insediamento che avverrà proprio grazie alla sconfitta del “perfido” Riccardo III . Capace di qualsiasi azione pur di raggiungere i suoi obiettivi, appare al pubblico come la rappresentazione di un uomo deforme nel

Un deserto di librerie…anche dall’altra parte dell’oceano.

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Provate a immaginare una serie di scaffali infiniti su cui milioni di libri sono in attesa di un vostro tocco sul dorso per offrirvi la loro versione dei fatti. Non pensate a scaffali in mogano e antiche scale di legno, ma a scaffali “simil-Ikea”, di quel giallognolo indefinito che sa di caramella mou sbocconcellata. Apparentemente troppo sottili per reggere il peso della carta che li spinge da ogni lato. Non avremo dorsi di cuoio, sebbene ci sia una sezione dedicata anche ai libri rari, ma, per lo più, tascabili, anche usati, che si spintoneranno gli uni con gli altri per tentare di saltarvi fra le mani e farsi iniziare a leggere. Non state sognando, un luogo del genere esiste veramente ed è a New York. A Manhattan per la precisione, fra Broadway e la East 12th, e si chiama Strand Bookstore . Il loro slogal è: 18 miglia di libri . Ossia quasi 30 km di libri a vostra disposizione. Presidio fisico della letteratura in America, a dimostrazione che Manhattan è uno dei grandi cent