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Visualizzazione dei post da settembre, 2010

Una parola, un verso - dodicesima: passeggiango

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passeggiare v. intr. e tr. [der. di passo] (io passéggio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Camminare lentamente, per divertimento e distrazione o per esercizio fisico, spesso senza una meta precisa. 2 . tr. a. ant. o letter. Percorrere passeggiando o percorrere in genere. Passeggiando in una fortezza di cotone, sento la voce sfilarsi dai desideri, coccolare il silenzio, acquattato in un rovo di luce che rapisce la vista ed inganna il passo fremente. Terrore. Il mio silenzio. Da lui fuggo e inondo, lattice di voglie, il mio quadrato. Asciugo. Asciugo. Più asciugo e più mi gonfio di attese. Scrigni intagliati da una mente che non giace, si spezzano l'uno nell'altro e si moltiplicano davanti ad un gelido attimo di riposo.

Una parola, un verso - undicesima: ricominciare

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ricominciare v. tr. e intr. [comp. di ri- e cominciare] (io ricomìncio, ecc.). – 1 . tr. Cominciare daccapo, riprendere dopo una interruzione più o meno lunga: r. il gioco; r. un lavoro, una lettera, una ricerca; rinnovare: Dolce color d’orïental zaffiro ... A li occhi miei ricominciò diletto (Dante). Con a e l’inf.: r. a parlare, a scrivere; ricominciamo daccapo 2 . intr. (aus. essere) Avere nuovo inizio: il gioco ricominciò più accanito di prima; il freddo ricomincia. Impers.: ricomincia a piovere; è (o ha) già ricominciato a far caldo. Ricominciare. A lavorare, a studiare, a litigare, a pagare, ad evitare. NO! Ricominciamo qualcosa di differente. Ricominciamo ad osservare. Sulla strada che dal lavoro mi riporta a casa, si snoda un surreale aranceto di cemento e grossi palazzi, considerati vecchi e non antichi, da una città in cui tutto quello che ha meno di duecento anni è orrendamente “nuovo”. Gli alberi si sollevano da una terra grigia, fatta di sovrapposte “p

Un sabato davvero infinito

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Vi è mai capitato di concludere il venerdì sera lacerati dal piacere di essere finalmente giunti al week end e la consapevolezza che state per avventurarvi in un sabato infinito . E badate “infinito” non perché ricolmo delle mille attività che volete sempre fare ma che non riuscite mai a metter in pratica a causa del lavoro/della famiglia/degli amici o di qualsiasi necessario vincolo sociale che vi siete costruiti intorno. No, “infinito” perché sarà occupato da una ferrea agenda di attività da compiere per soddisfare parte dei vincoli di cui sopra, nonché magari il vostro sostentamento (magari la spesa perché il frigo è vuoto al rientro dalle vacanze?). Cercherete allora di prolungare masochisticamente il vostro venerdì sera per non dovervi ritrovare troppo presto in piedi ed operativi il giorno seguente. Uscirete, mangerete fuori, berrete fuori, penserete fuori dagli schemi, tentando di decelerare, di non arrivare. Intanto penserete al sabato infinito che vi attende. Niente paura