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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Bennett e la necessità di essere come gli altri

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“ L’obbligo di allietare il nostro prossimo è sempre in agguato ”. È intorno a questa riflessione che si muove il romanzo autobiografico di Alan Bennett Una vita come le altre (Adelphi – traduzione di Mariagrazia Gini), in cui lo scrittore, attore e drammaturgo inglese, famoso per i suoi testi teatrali, trasformati spesso in film ( La pazzia di Re Giorgio ) o in acclamati successi nel West end e a Broadway (pensiamo per esempio a The history boys che gli fece vincere Tony e Lawrence Olivier awards), mette a nudo il rapporto che lo legava ai suoi genitori. Violinista costretto a fare il macellaio per mantenere la famiglia e casalinga affetta da depressione cronica, i genitori di Alan Bennett sembrano vivere nella costante ricerca di una versione di sé che possa soddisfare gli altri. Convinti che intorno a loro ci sia una maggioranza di famiglie capaci di parlare fra loro, ascoltarsi, condividere momenti di divertimento e di vita sociale cui loro non riescono ad attingere, i

Fedeli allo scrittore o a ciò che ha scritto?

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Quanto è importante tener fede a una promessa fatta all'amico di una vita? Prima di rispondere, provate a immaginare che il vostro amico sia Franz Kafka e che nel suo testamento vi chieda di distruggere tutte le sue opere , privando così il mondo di quelle che voi (e solo voi) siete certo siano storie che devono essere raccontate. Cosa fareste?   Franz Kafka con Felice Bauer Max Brod, amico di Kafka da quando le loro anime entrarono in collisione all'università Carolina di Praga (la stessa dove hanno studiato Rilke e Kundera), si trovò nella terribile situazione di scegliere se rispettare il volere di un amico o di tradirlo , pur di far arrivare ai posteri opere come Il processo o La metamorfosi . Sappiamo quale fu la sua scelta e gli siamo grati per essere stato fedeler alle storie più che al loro creatore. Quello che forse non sappiamo è che Brod, costretto a lasciare Praga nel 1939 prima dell'arrivo dei nazisti, si rifugiò a Tel Aviv, dove