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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

Gli ultimi saranno i primi? Il problema della lettura matematica

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Qualche settimana fa l’ OCSE ha pubblicato uno studio che ha generato molte polemiche nel nostro paese. Si tratta del Programme for the International assessment of adult competencies (Piaac), con il quale si esamina, con cadenza triennale, i livelli di conoscenze e capacità delle popolazioni adulte (16-65 anni) in tre aree ritenute fondamentali per lo sviluppo di una nazione e dei suoi abitanti: literacy (lettura/comprensione/scrittura di testi), numeracy (comprensione e risoluzione di problemi matematici) e problem solving (utilizzo delle proprie conoscenze linguistiche e matematiche per risolvere problemi inattesi). Le polemiche sono nate da una frase del nostro ministro del lavoro Giovannini sulla scarsa “occupabilità” degli italiani . L’OCSE ci dice che l’Italia è al 23° posto per la literacy e al 22° per la numeracy , mentre per il problem solving non è riuscita a completare l’indagine. Davanti a noi oltre al Giappone, primo al mondo sia per capacità di

Un umido pomeriggio per i 90 anni di Calvino.

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Faceva caldo. Perché a Roma a metà ottobre c’è ancora il clima di metà giugno, perché quando piove in questa città, che sembra affacciarsi sul fiume Huangpu (quello di Shanghai) e non sul ben più striminzito Tevere, l’umidità ti entra nel cervello oltre che nelle ossa, portandoti a quello che Italo Calvino avrebbe definito uno stordimento leggero , favorevole alle fantasticherie . Tutto sembra ovattato, sospeso, e Roma diventa una delle città invisibili calviniane in cui viaggiare senza muovere un passo, rifugiandosi nell’alienazione e nel convulso immobilismo della città, che diventa luogo perfetto di osservazione dell’altrui nevrosi. Probabilmente Calvino avrebbe gradito questo personale regalo che il clima romano gli offriva lo scorso 15 ottobre, a novant’anni esatti dalla sua nascita , data che in molti hanno voluto festeggiare nel ricordo di uno degli autori italiani più conosciuti, letti (si vendono circa 160.000 copie di libri di Calvino ogni anno) in Italia e all’estero. La

Kafka vs Pita – immaginazioni a confronto.

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Un uomo è al centro di una stanza glaciale, è semi nudo e si contorce. Allunga le dita fino allo spasimo e si accartoccia schiena a terra come un insetto, come l’insetto per eccellenza della letteratura del Novecento. Parliamo di Gregor Samsa , un nome che forse non vi dirà niente, eppure è il protagonista di uno dei racconti più famosi degli ultimi cento anni, che tutti conoscono, anche se non l’hanno mai letto. Parliamo de Le metamorfosi di Kafka , del commesso viaggiatore Samsa che una mattina si sveglia tramutato in un orribile insetto e della sublime angoscia che Kafka instilla in ogni suo gesto tentato e mancato, in ogni suo pensiero, in ogni sua realizzata paura. Ma parliamo anche di un azzardo immaginativo realizzato da Arthur Pita (coreografo dalle origini portoghesi, nato in Sud Africa e divenuto famoso a Londra) con l’aiuto del primo ballerino del Royal Ballet (Edward Watson), trasformatosi in un Gregor Samsa privo di parole, ma soffocato dai gesti che lo spingono

La valanga dei peppa-children. Il Roma Fiction Fest fra cartoons e libri per bambini.

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“La luce si spegne. La sedia m’inghiotte. È rossa e punge. La mamma continua a chiedermi se voglio il succo, ma io non lo voglio, io voglio Peppa! Quando arriva? Aspetta.., sta succedendo qualcosa. Ecco, è lei! Sì, battiamo le mani. Anch’io la chiamo: PE-PPA, PE-PPA, PE-PPA!” È questo che avranno pensato le centinaia di bambini urlanti che hanno accolto il tour di Peppa Pig (personaggio onnipresente e onnisciente della tv per bambini) alla sua apparizione domenica scorsa al Roma Fiction Fest ? Osservarli mentre l’ansia cresce, le urla si rincorrono e le manine iniziano a muoversi incontrollate, come accadeva alle groupies dei Beatles negli anni ’60, lascia senza fiato. Il fenomeno Peppa Pig , nata dalla fantasia di Neville Astley e Mark Baker solo una manciata di anni fa (primo episodio trasmesso in UK nel 2004), con i suoi disegni bidimensionali e la struttura narrativa sempre uguale a se stessa, ha guadagnato fans (non possiamo che chiamarli così) in tutto il mon