Un umido pomeriggio per i 90 anni di Calvino.
Faceva caldo. Perché a Roma a metà ottobre c’è ancora il
clima di metà giugno, perché quando piove in questa città, che sembra
affacciarsi sul fiume Huangpu (quello di Shanghai) e non sul ben più
striminzito Tevere, l’umidità ti entra nel cervello oltre che nelle ossa,
portandoti a quello che Italo Calvino avrebbe definito uno stordimento leggero,
favorevole alle fantasticherie. Tutto sembra ovattato, sospeso, e Roma diventa
una delle città invisibili calviniane in cui viaggiare senza muovere un passo,
rifugiandosi nell’alienazione e nel convulso immobilismo della città, che
diventa luogo perfetto di osservazione dell’altrui nevrosi. Probabilmente
Calvino avrebbe gradito questo personale regalo che il clima romano gli offriva
lo scorso 15 ottobre, a novant’anni esatti dalla sua nascita, data che in molti
hanno voluto festeggiare nel ricordo di uno degli autori italiani più
conosciuti, letti (si vendono circa 160.000 copie di libri di Calvino ogni
anno) in Italia e all’estero. La
Casa delle Letterature di Roma e la rivista Orlando
esplorazioni hanno deciso di organizzare un pomeriggio di osservazione
condivisa, in cui scrittori, poeti, fotografi e illustratori hanno
presentato il risultato della loro personale osservazione dell’universo
calviniano a un pubblico foltissimo che ha gremito la sala dell’evento, i
corridoi limitrofi e alla fine tutto il porticato che circonda il giardino
degli aranci interno alla struttura borrominiana in cui è ospitata la Casa
delle Letterature.
Paolo
Di Paolo (in questo caso anche direttore della rivista Orlando esplorazioni)
e Maria Ida Gaeta (direttrice della Casa delle Letterature) hanno
coinvolto nel progetto Errico Buonanno, Sandra Petrignani, Nicola
Lagioia, Paolo Mauri, Chiara Valerio e Rosetta Loy, che si sono alternati nella
condivisione delle domande che avrebbero voluto porre a Calvino se fosse stato
ancora vivo, lì, pronto ad ascoltarli. Probabilmente senza guardarli,
sedendosi, come ha ricordato Sandra Petrignani, nel luogo più lontano dagli
oratori, aspettando che si distraessero, presi dalla loro vita, per iniziare finalmente
a osservare con precisione scientifica ogni sensazione, desiderio e dubbio che
gli avessero offerto, con l’unico obiettivo di farne una nuova storia.
Le illustrazioni e i disegni rimarranno in mostra fino al 25
ottobre presso la Casa delle Letterature, mentre le riflessioni e le domande
di scrittori e critici le potremo ritrovare sul numero
4 di Orlando esplorazioni dedicato interamente a Calvino e
distribuito gratuitamente in cinquemila copie presso librerie indipendenti,
associazioni culturali e scuole in concomitanza degli eventi che saranno
dedicati a Italo Calvino nei prossimi mesi.
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