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Il primo incontro con Dostoevskij? Sanguina ancora, parola di Paolo Nori

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Il primo incontro con Dostoevskij non si dimentica, probabilmente per quello che il critico russo Viktor Sklovskij definisce “il procedimento che crea l’arte”, ossia  la capacità del grande autore russo di guardare il mondo , la nostra quotidianità, i nostri gesti, le nostre abitudini  come se le vedesse e le facesse per la prima volta . È questo forse parte del mistero che si nasconde dietro le storie e i personaggi di Fëdor Michajlovič Dostoevskij: ci prestano i loro occhi per osservare ciò che potremmo scoprire con una normale passeggiata se avessimo lo sguardo giusto per notarlo. Gli occhi dello stupore, gli occhi di un bambino, non per innocenza, ma per capacità di sorprendersi davanti alle ‘piccole cose’. È da qui che parte anche Paolo Nori, scrittore, traduttore e amante appassionato della letteratura russa, con il suo ultimo libro ( Sanguina ancora – l’incredibile vita di F ë dor M. Dostoevskij,  edito da Mondadori e finalista al Premio Campiello ), ripercorrendo la vita del gr