Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2011

Il viaggiatore solo

Immagine
Se a qualcuno di voi è capitata tale fortuna, non la scorderà facilmente. Timore, disagio, immaginazione, potersi inventare diverso. Mischiare i più e i meno che presidiano inflessibili il vostro carattere, bollato come dolce, scorbutico, pacifico, impossibile, nevrotico o indecifrabile dal pezzetto di mondo che vi controlla e tace divertito alle vostre pretese di spiegare loro, che vi conoscono meglio di voi stessi, chi siete o chi potreste essere. Ma se un giorno avrete preso uno zaino, una borsa, un trolley ultraleggero o meglio un semplice pensiero pericoloso e senza altra compagnia sarete partiti, allora avrete scoperto che in voi si nascondono almeno altre tre individui. Il primo, quello appena sotto la superficie del vostro “ essere in compagnia ”, si affaccerà alle vostre orecchie, fin dalla decisione: “Questa volta parto da solo!” Una frase e con essa una volontà che sarà ritenuta buffa, sconsiderata ed inutile da chi vi circonda e per questo vi sarà sempre più cara. Quest

Una parola, un verso: ventunesima - "Tentazione"

Immagine
tentazióne s. f. [dal lat. temptatio -onis , der. di temptare «tentare»] - allettamento, impulso o stimolo, esterno o interno, a compiere qualche cosa che non si dovrebbe. L a tentazione si annida spesso nella presunta felicità, nelle persone che iniziano ad avere troppo da stringere senza avere più braccia da usare . Solo occhi per spiare e orecchie per selezionare le parole altrui. Come un diaframma fotografico, si chiudono e si aprono a comando sulle parole che registrano, fino a che non giunge quella giusta a giustificare ciò che da tempo, da troppo tempo, non vedevano l’ora di fare. Per dimostrare ciò che si presume sia la verità, per vendicarsi di chi ha osato prima, per provare il brivido del divieto, per vedersi compiere ciò che non si è mai osato pensare, per sconfiggere la noia, per venire allo scoperto, per arrivare fino al limite massimo e poi ritrarsi, prima che la tentazione sia consumata. In un film di Massy Tadjedin, regista e scrittrice iraniana trapiantata in US

Gli Inquilini di Bernard Malamud

Immagine
Ed eccoci alle prese con un libro di Bernard  Malamud : “ Gli inquilini ”, storia di due scrittori (perché se proprio bisogna leggere meglio farlo di colleghi per imitarli, criticarli e deprimersi per i loro successi o insuccessi, a seconda che sia l'invidia o l'identificazione a tormentarci). In un palazzo fatiscente, gli inquilini di Malamud tentano, spesso invano, di lavorare alla loro opera, cercando di confrontarsi, ma rifiutando metodicamente il punto di vista dell'altro. I due autori sono in lotta con il tempo che sta demolendo ogni cosa : il palazzo dove si sono barricati, il loro ideale di romanzo, la loro ragion d'essere come scrittori di storie, che forse non interessano a nessuno se non a loro stessi. Non che apparentemente abbiano (beati loro?) altro da fare se non scrivere, ciononostante il dubbio, la distrazione, la rilettura, l'invidia, la mancanza di una giusta ispirazione o di una corretta espressione sono sempre in agguato, divorando il loro tempo