Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Una gigantesca minoranza

Immagine
Il poeta spagnolo Juan Ramón Jiménez Mantecón si definì parte di «una gigantesca minoranza» capace di vivere in due direzioni: osservare davvero chi si ha di fronte e ricambiarne il pensiero. Qualche giorno fa è capitato anche a me .   Zona Quarto Oggiaro, periferia nord di Milano, più di 50.000 abitanti , spaccio, garage che si dedicano industriosamente allo smontaggio dei motorini rubati, baby gang, persone senza fissa dimora, ma anche case popolari, cinque parrocchie, una moschea, alcune ONLUS e una vecchia scuola in via Mambretti.  È in questo luogo che il Progetto Arca ha creato un centro di accoglienza notturna per chi non ha un luogo dove dormire, dove mangiare, dove continuare a sentirsi “reale”: una persona come me e voi, una persona che ha ancora il diritto di fare delle domande, di aspettarsi delle cose, di sedersi vicino a un suo simile e ascoltare un po’ di musica condividendo un auricolare.  Mentre le persone mi scorrevano davanti e io chiedevo cosa

Il più che degno indegno di Antonio Monda

Immagine
Qualche giorno fa a Milano, a pochi passi dagli insaziabili piccioni di Piazza Duomo e dal cliccare nervoso dei selfie matti e disperatissimi, monumento umano all’ingordigia di se stessi, Antonio Monda ha presentato, con l’aiuto di Gian Arturo Ferrari e Claudio Magris, il suo quarto romanzo “americano”: L’indegno (edito da Mondadori). Tema portante dell’opera è il peccato, la colpa che da esso di sprigiona e il significato che oggi diamo a entrambi. Il protagonista, padre Abram Singer, è un prete cattolico dal cognome ebraico, che ogni giorno si confronta con l’inadeguatezza dei suoi atti, se paragonati alla forza del suo credo. Capace di mentire, intrattenere rapporti carnali con una donna, metterla incinta e portarla ad abortire pur di liberarsi della scomoda prova della propria debolezza, padre Abram sembra ricordare al lettore che la fede consiste nell’esserci nel momento dell’abominio, del peccato e nel rimanere esposti ad essi, perdurando. Se, come ci ha ricordato Gi

Sospesi sui fili delle idee di Luca Ronconi

Immagine
Laboratori Teatro alla Scala Entrare nei laboratori del Teatro alla Scala di Milano è un privilegio che si comprende del tutto solo dopo esserne usciti. Per arrivare a visitare i 20.000 metri quadrati e i tre padiglioni di quelle che una volta erano le acciaierie Ansaldo e che oggi sono la sede dei laboratori di uno dei teatri più importanti del mondo, si deve attraversare un ponte. Ponte Porta Genova Da Porta Genova, la più antica stazione ferroviaria di Milano ancora in uso così come fu costruita nel 1858, si accede a un ponte di ferro giallo-verde con tanto di jeans colorati appesi sopra a sventolare. Mentre lo percorrete, ordinatamente come fanno i milanesi, all’andata sul pavimento dipinto di verde e al ritorno su quello colorato di giallo, capite che state facendo un salto da un mondo, il vostro conosciuto e misurato, a un altro, quello del teatro, dove tutto, ma proprio tutto è diverso da quello che appare. Un mondo dove bisogna rimanere sempre sospesi a mezz’aria.

Unioni civili e non: come ha risolto il problema Tennessee Williams

Immagine
Rispetto della diversità, diritto a viverla e a condividerla, a mostrarla senza doversene vergognare, senza che qualcuno ritenga strano, ingiusto o “contro natura” che due spiriti affini vogliano vivere insieme ed avere gli stessi diritti di qualsiasi altre due persone nella stessa condizione emotiva e spirituale, a prescindere dal sesso degli esseri umani in questione.  Non ci riferiamo al Governo italiano, ai suoi più o meno degni rappresentanti e alla via crucis della legge sulle unioni civili, che di civile sembra aver conservato ben poco. No, qui parliamo di un uomo che di questi temi discuteva e scriveva già negli anni ’50 del Novecento, con molti meno tabù e molto più coraggio di fronte a una platea di conservatori che non condividevano il suo punto di vista e, ciononostante, non potevano smettere di andare ad ascoltare le sue parole. Non potevano smettere perché quest’uomo, che aveva vissuto la diversità fin da bambino e che per questa era stato messo da parte, dil