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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Elettricità

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Elettricità Si riverbera attraverso il vapore che sostiene la città, spingendolo verso l’alto, comprimendo, schiacciando gli abitanti di New York l’uno contro l’altro, fino a fonderli in un’unica striscia di luce bianca; come quelle che appaiono nelle fotografie notturne di questa sempiterna megalopoli, a simboleggiarne la velocità di movimento che si fa unicum davanti ad un occhio inerme. Per New York però, non è il motore ma il piede a sgomentare il nostro occhio. Milioni di piedi . Un fulmine orizzontale che si genera a contatto con i suoi "troppi" abitanti. Frenetico, sensuale, irascibile e sempre un passo avanti al mondo, che ignora ed ingurgita. Meraviglia, Rabbia e Imbarazzo . È questo convulso miscuglio di ardori che prova l’ennesimo viaggiatore che sale su quest’isola e da questo fulmine bianco viene travolto. L’individualismo a NYC cede il passo alla corrente di isole impazzite, che assimilano tutte le regole che questo reame scintillante prescrive ed ordina e c

Poesia: dentro una presentazione.

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Sedie rosse e divani sgonfi. Luci troppo forti e scontrosi rumori di fondo. Pochi partecipanti, una quindicina. Tanti partecipanti, si tratta di poesia, per il verso il numero sembra inversamente proporzionale al successo. Le prime due file di sedie sono gremite, parenti dell’autrice. Ridono e chiacchierano a voce troppo alta, macchine fotografiche in mano, bambini al seguito, interessati più ad applaudire che ad ascoltare. Poi c’e una poetessa curiosa, che scrive invece di ascoltare, un critico annoiato, che beve invece di guardare ed io che mi chiedo perché continuare ad osservare. Il tema del reading è la poesia al femminile. Ancora. “Perché la poesia è donna.” Ci dice con orgoglio il direttore della collana poetica della casa editrice. “E’ una verità universale, il verso è una nascita, un travaglio che la donna più di tutti sa e può comprendere e rappresentare.” Cavolo, ho sbagliato sesso. Inizia la lettura. L’autrice usa le tecniche migliori per battere il fonema, scomponend

Un sacco di botte a "Libri Come", festival del libro e soprattutto della lettura.

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E’ questo piccolo regalo che dovrebbe nascondere in sé un buon libro. Incontrarti in una sera di primavera con velleità di estate rovente, portarti a prendere un innocuo gelato, offrirti da bere, raccontarti la sua storia e poi…quando la dose di metafore e azione per pagina si avvicina alla perfezione, chiederti di accompagnarlo in un vicolo e darti “un sacco di botte”. Questo almeno il punto di vista di Margaret Mazzantini che in uno degli incontri con l’autore previsti ieri dalla seconda edizione di “ Libri Come ” (festival del libro e della lettura di Roma) ha irretito, confuso e stordito la numerosa platea accorsa a rinchiudersi per quasi un’ora e mezza in una sala buia, mentre fuori esplodeva il primo sabato estivo della città. Un treno in corsa che ad un certo punto si stanca delle rotaie e si solleva sulle teste dei lettori, inondandoli di idee, di immagini, ma soprattutto di emozioni. Perché è di questo che la scrittrice sembra essere fatta al 99,9%, di emozioni, con poco sp