La musica delle parole di Emily Dickinson interpretate da Terence Davies

“Non mi piace il montaggio veloce, è come il cibo poco nutriente di un fast food. Per questo faccio lunghi piani sequenza: quando si è obbligati a guardare si cominciano a intravedere quegli ‘attimi fuggenti’ che nascondono un senso più profondo”. È così che Terence Davies descrive il suo lavoro come regista ed è così che riesce a far intravedere allo spettatore la meraviglia che si nasconde persino nel pulviscolo sospeso in una stanza che, svegliato dalla luce, può mutarsi in un mantello di gioia . Il tocco leggero e pungente di Davies l’abbiamo imparato ad apprezzare con La casa della gioia ( The House of Mirth) , pellicola del 2000 ispirata all’omonimo romanzo di Edith Wharton del 1905, storia di una giovane donna schiacciata dall’ipocrisia dell’alta società newyorkese dei primi del Novecento, ma è con A quiet passion , storia ambientata nella seconda metà del XIX secolo ad Amherst nel New England, in fazzoletto di terra su cui sorge la casa di Emily Dickinson, che non potremo...