Ghiaccio bollente

Qualche giorno fa camminavo per un rovente corso Genova a Milano, provando l'emozione dell'asfalto che cede sotto il tuo passo, come se fosse neve rovente in un mondo parallelo dove tutto funziona al contrario. Le poche sinapsi che osavano ancora muoversi nel mio cervello bollito, mi facevano pensare ad Andrea Camilleri che lotta in ospedale per continuare a respirare e (mi piace pensare) a scrivere. Mi sono chiesto quanti anni avesse, 93 o 94? E cosa stesse pensando cinquant'anni prima, quando aveva la mia età, e si sbottonava il colletto della camicia con la cravatta ancora allacciata, per trovare un refrigerio impossibile fra le strade di Roma. Si sarà detto che era ancora giovane, che aveva almeno metà vita da vivere e avrà cominciato a fare progetti (sono certo che tutti gli scrittori non possano fare a meno di farne) sulle storie che ancora doveva raccontare, sul personaggio che lo veniva a svegliare di notte, sul tempo (poco, sempre troppo poco) che av...