La mirabile mano sinistra del buio di Ursula K. Le Guin

Quando si pensa alla fantascienza, la nostra immaginazione va ai viaggi nel tempo, alle guerre tra pianeti lontani e a mondi in cui i robot prendono il potere su esseri umani privi di limiti e prospettiva. Pensiamo insomma a film come Blade Runner, Alien, Ritorno al futuro e Star Wars o ai romanzi di Jules Verne e Philip K. Dick, solo per citare due fra i più famosi autori di science fiction del XIX e XX secolo. Una linea sottile divide questo universo narrativo dal fantasy, storie che non sono ambientate in un futuro profetico e autodistruttivo, ma in un universo parallelo presente in cui magia, draghi e cavalieri dei tempi feudali la fanno da padrone (alcuni esempi per tutti R. R. Tolkien, C. S. Lewis e J. K. Rowling). C’è poi chi ha attraversato più volte questo confine che, come tutti i suoi simili, è un limite artificioso fra due lembi della stessa storia , riuscendo a far superare al lettore ogni idea e preconcetto su cosa debba esser...