Cosa hanno in comune Virginia Woolf, Alexander Solženicyn e Jean Paul Sartre?
Negli ultimi giorni, pensando a come far continuare la nostra storia, mi sono trovato a coltivare l’idea di nuove relazioni fra questi tre grandi autori. Intanto hanno noi in comune. Non soltanto devoti lettori, ma anche scrittori che hanno costruito, anche su di loro, un’idea di racconto che non può accontentarsi. Penso che questi autori abbiano in sé, profondamente radicata, la volontà di cambiare e di quel cambiamento abbiano fatto, nello stile e nel tema, la loro patria, la loro riserva di sensi scomodi cui attingere per scuotere il mondo. Come cultori dell’ imago non possiamo però evitare di chiederci quale sia il limite fra volontà e possibilità. Quanto ci sarebbe oggi della Virginia scrittrice senza la Virginia generatrice di immaginazione? Senza la donna che era capace di creare nella sua mente milioni di alternative di vita per un personaggio, per sopperire all’insoddisfazione della sua. L’instancabile Clarissa le faceva crescere, cambiare, sbagliare e poi sparire, alla ricer...