Di cosa parlano gli scrittori...fra di loro? Anche di rimborsi per lesa capacità.

Mi viene in mente una storiella ricordata da David Lipsky nel suo viaggio-intervista con David Foster Wallace, nel libro Come diventare se stessi (minimum fax 2011), in cui Lipsky racconta un fantomatico incontro fra Joyce e Proust . Joyce parlò per primo: «Ho gli occhi ridotti malissimo». E Proust di rimando: «Il mio povero stomaco, non so che fare! Anzi, devo andarmene subito». Ma Joyce non si arrese e lo superò: «Io seguirei il tuo esempio, se solo trovassi qualcuno che mi tiene sottobraccio». Il lettore si sarebbe aspettato chissà quali discorsi da due divinità della letteratura occidentale e invece ipocondriaci, egocentrici, pronti a tutto pur di attirare l’attenzione, su di sé naturalmente. Come direbbe Oscar Wilde « moderazione in tutto, a cominciare dalla moderazione stessa ». Moderazione che non ha ispirato Vincenzo Ostuni, editor di Emanuele Trevi, quando profondamente turbato (per usare un eufemismo) ha detto ciò che ha detto (vedi post di imago del 15/07/201...