Immersi nelle foglie

Se a qualcuno capitasse di andare a Villa Borghese in questi giorni, spinto da un'irrefrenabile esigenza ad isolarsi, sorbendo quegli inaspettati vuoti di mondo che anche Roma può concedere, potrebbe accadere di percorrete il largo viale che porta davanti alla Galleria Borghese, magari, come me, per andare a vedere la mostra di Caravaggio e Bacon e magari, come me, senza riuscire ad entrare per sovraffollamento.
Potreste trovarvi allora a prendere un viale a caso, fra quelli meno battuti, di quelli non asfaltati o pavimentati, coperti, in questo periodo, da una tessitura complessa di foglie morenti.

Il vostro cervello continuerebbe a correre, inseguendo quell'altro voi stessi. Quello più sicuro, creativo, assertivo e infallibile. Quello che odiate e bramate, quello che non riuscite a comprendere del tutto, ma che vorreste imitare.

Poi, senza alcun preavviso, SILENZIO.

La luce del mattino ancora indeciso, si infiltrerebbe con difficoltà nel sottobosco dove potreste trovarvi a camminare, rendendo più lontano e vellutato ogni pensiero. Correnti ocra e arancio vi limerebbero le idee, costringendovi a sedere, a stendervi, a guardare in alto.

Una danza curiosa, anime in cerca di ricordi da coprire, foglie di attesa che si infrangono lievi sopra ogni vostro respiro.

Secondi di essenza solo per voi spremuti.

E la consapevolezza che per una volta è toccato a voi aprire i sensi e gioire.

Commenti

  1. "Immersi nelle foglie" è on line su imago.
    Attendo vostri commenti.Danze curiose e anime in cerca di ricordi da coprire...

    RispondiElimina
  2. Una danza curiosa, anime in cerca di ricordi da coprire, foglie di attesa che si infrangono lievi sopra ogni vostro respiro.

    ecco questo che hai scritto mi ha toccato profondamente....davvero bello. Grazie!
    io questo autunno ho attaccato tre foglie diverse tra loro sul mio armadio bianco...per ricordarmi dell'autunno, mia stagione preferita.
    le foglie che danzano ..volteggiano con i loro colori ...prima di posarsi sull'asfalto....
    l'autunno è malinconia, è amore per la malinconia, è la vendemmia, è il raccolto delle olive, è il primo freddo che si insinua, è la prima poesia imparata a memoria a scuola.
    l'autunno è il fermo-immagine della vita...perché siamo sempre immersi in qualcosa di ignoto...che è già nato ma non è ancora morto.
    l'autunno è attesa e la foglia è la protagonista di questa storia che dal suo sbocciare al suo accartocciarsi...fa un volo breve su stessa
    e la vita è questa ...un breve roteare di colori, un languido volteggiare, una caduta veloce, un profumo di acerbio di qualcosa che non si compie mai....
    antonella

    RispondiElimina
  3. "Secondi di essenza solo per voi spremuti".
    Quanti momenti di questo tipo avete incontrato sul vostro cammino?
    Quante malinconie sono state necessarie per sfoggiare una scelta?

    Pierfrancesco

    P.S. Grazie Antonella.

    RispondiElimina
  4. Ciao PierFrancesco..mi riservo di rispondere alla tua bellissima domanda...ma ho appena letto (sul corriere online, Italians) quello che scrisse Buzzati e non so perchè ma lo voglio "postare" in questo bel luogo :-))
    ecco qua: "I trapassati sentono la mancanza della morte, racconta Buzzati: è questa la disperazione. Spiega il Diavolo Custode, rappresentato da una giacca vuota: "Ti ricordi quando a tarda notte davanti al portone della tua casa e la luna stava tramontando dietro i tetti di Milano, l'amico ti diceva: non è spaventoso tutto questo, la vita il lavoro i soldi il successo l'amore? E in fondo a tutto la morte? Non sarebbe meglio spararsi? Tu rispondevi sì sì. Non capivi che solo questa angoscia era la bellezza, la luce il sale della vita".
    a presto
    antonella

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un giorno come questo di Peter Stamm

L’ansia di fare, sì, ma di chi è la colpa?

Nessuno, nemmeno la pioggia, ha così piccole mani