Con dolce curiosità: un libro per Andrea Zanzotto
Alla Feltrinelli di Via del
Babbuino a Roma è stato presentato, lo scorso 6 marzo, il volume Con dolce
curiosità - tributo ad Andrea Zanzotto, a cura di Matteo Chiavarone,
Edizioni della Sera, 2012. Il testo nasce da un’idea di Matteo Chiavarone e dal
conseguente entusiasmo diffusosi fra coloro che, per conoscenza diretta o per
passione, si sono confrontati con la parola di uno dei più interessanti autori
del Novecento italiano.
Non sarà il primo, né di certo
l’ultimo omaggio all’opera di Andrea Zanzotto, “percussivo” poeta, spentosi all'età di novanta anni lo scorso ottobre.
Fu così che lo definì Eugenio Montale alla fine degli anni ’60,
“percussivo, ma non rumoroso: il suo metronomo è forse il batticuore.”[1]
Chissà come prese questa definizione il poeta Zanzotto, capace di far convivere
in pochi versi l’ordine e il disordine, il chiasso con il suo adorato e
necessario silenzio, in un continuo esercizio di stiracchiamenti semantici
che, come ha ricordato Andrea Viviani, rappresentano la chiave della “tavola
sensoriale” imbandita dall’autore, cui non è possibile sottrarsi.
Ed è proprio la spinta a innovare
di Zanzotto che viene spesso citata da questa raccolta di riflessioni, la
volontà dell’autore di decodificare e proporre continue “tensioni violentissime”
nel campo espressivo; la necessità di sperimentare, di cercare nuove e
“formalmente squilibrate” vie per rivoltare i nostri pensieri e farci perdere
il contatto con un noi stessi stanco e stupidamente veloce. Un noi
stessi in cui abbiamo smesso da tempo di credere e a cui, invece, dovremmo
aggrapparci, per capire, per osservare “il magnifico caos che tutti abbiamo dentro”.
Un po’ come faceva il piccolo Andrea, quando suo padre (“insegnante di disegno
e artista appassionato”[2]) lo
portava en plein air per cogliere la luce e il silenzio giusto da
disegnare e soprattutto da osservare.
Anche grazie a quell’esperienza
abbiamo potuto e potremo, perché i suoi versi continuano a esistere, fermarci
dentro noi stessi e aspettare che le idee ci raggiungano, grazie all'interpolazione di Andrea Zanzotto, sperimentandoci.
Vi suggerisco di iniziare proprio
con alcuni versi della poesia che dà l’incipit al volume (Con dolce
curiosità) e che sintetizza l’approccio che ha guidato i vari autori coinvolti
nel progetto di Chiavarone a confrontarsi con l’opera di Zanzotto.
sto pubblicando un post su zanzotto e m'imbatto in imago.
RispondiEliminabel blog, complimenti
Grazie eustaki, fammi sapere quando uscirà il tuo testo su Zanzotto, lo leggerò con piacere e torna a trovarci.
RispondiEliminaPierfrancesco