Il demone della lettura: rischio necessario.

Il momento migliore per incontrarli è quella sezione leggera e densa che divide la notte dal mattino, durante le poche ore che pulsano nella vostra testa, costringendovi a tenere le mani sulla carta, gli occhi sulla pagina e l’anima fra le dita. Fermi a rigirarla, avanti e indietro, come fosse una stecca morbida di liquirizia, che non osate ancora mordere o succhiare, fermi ad aspettare che si stacchino dal quel supporto che profuma di colla e mani altrui, per toccarvi. E allora non vi sarà più luogo o tempo dove recarsi, senza che essi siano con voi. P ersonaggi . Parliamo di loro. Quelli di cui Primo Levi diceva: « Non hanno pelle né sangue né carne, hanno meno realtà di un dipinto o di un sogno notturno, non hanno sostanza che di parole, […] eppure puoi intrattenerti con loro, conversare con loro attraverso i secoli, odiarli, amarli, innamorartene .» Quelli su cui Fabio Stassi ha pubblicato, un paio d’anni fa, un prezioso lavoro che raccoglie i personaggi che l’hanno accompag...