Cina: dai ventilatori alle Adidas, passando per Amélie Nothomb.

Vi è mai capitato di conoscere qualcuno che ha vissuto in Cina? Magari mentre vi trovavate a cena con degli amici vi ha chiesto di passargli il sale e poi, mentre vi restituiva la saliera, guardando con disappunto un qualsiasi oggetto sul tavolo davanti a voi, ha detto qualcosa come: “ Quando vivevo a Pechino, questo non accadeva ”. Voi allora lo avrete guardato con un’espressione smarrita, domandandovi per quanto tempo vi eravati distratti a fissare la dimensione sconvenientemente smisurata della vostra pizza, per non esservi resi conto di aver iniziato una conversazione sulla Cina con uno sconosciuto. Non vi preoccupate, stavolta non è colpa vostra, avrete soltanto incontrato un seguace di quella che Amélie Nothomb definisce « una proprietà specifica della Cina », ossia il suo essere « un classico, l’assoluto, Chanel n.5 » [1] , detentrice di un fascino senza tempo, capace di rendere cechi coloro che vi entrano e che racconteranno sole le cose belle che hanno visto. « La Cin...