Londra: più di 700 personaggi al vostro servizio


London eye - southbank
Un giorno dal cielo troppo limpido per una città che non vi è abituata.
Un fiume grande, denso, di storie e di passioni remote, scivoloso per i troppi desideri che gli abitanti della città vi riversano dentro ad ogni passo. Ruote splendenti e immense che fanno alzare gli occhi ancora più su, alla ricerca del veicolo gigante che le possa montare. 



The Shed
Castelli di fuoco senza abitanti, un unico soldato a sorvegliare le mura di parole che in migliaia hanno usato e che da uno solo (che nella città da un piccolo borgo sull'Avon era arrivato) sono state forgiate per arrivare intatte fino a noi. 


Una mucca viola rovesciata, un mercato di libri vecchi sull'acqua. 
Tulipani di un giallo e viola così intenso da costringere il passante a distogliere lo sguardo, una strada dove c'è una vetrina riparatada una tenda a righe rosse e verdi
Dentro la vetrina libri possenti e ricoperti di pelle, che poche mani potranno ancora toccare, accanto a fratelli dispersi, scadenti e splendenti, ammuffiti e vibranti.


La mano si posa sui loro dorsi, fino al più nascosto, al più insignificante, grigio, sottile, macchiato e prezioso. Un dizionario biografico di tutti i personaggi shakespeariani.
È così eccoli qui, tutti insieme, li vediamo osservarsi a vicenda, studiarsi per capire a chi spetterà la corona di personaggio fra i personaggi e l'emozione non si placa.
Puck il magico servitore di Oberon (Sogno di una notte di mezza estate) che si sfida con Ariel, lo spirito al servizio di Prospero (La Tempesta). Calibano (La Tempesta) che pensa d'essere più arguto di Iago (Otello), Lisandro e Ermia (Sogno di una notte di mezza estate) che si credono più innamorati di Beatrice e Benedetto (Molto rumore per nulla), ma di certo meno loquaci e poi i tre duchi di Buckingam (nell'Enrico VI, nel Riccardo III e nell'Enrico VIII) e i cinque duchi di Norfolk (nel Riccardo II e III, nell'Enrico VI e VIII) che bevono e si azzuffano; le tre streghe di Macbeth e le loro "impronunziabili" pozioni insieme al dolce e consumato Yorick (Amleto) che non ha neanche una battuta eppure si conficca nella memoria come un ago di cioccolato fondente.
E poi certo Mercuzio (Romeo e Giulietta) e Orazio (Amleto), che penseranno di essere ognuno il personaggio che sa meglio filosofeggiare (Mercuzio e non c'è storia!). E la multiforme Viola (La dodicesima notte) che cerca di far impazzire con i suoi travestimenti la proba e assoluta Ero (Molto rumore per nulla).
Con i loro costumi e le loro parole, assolute, passionali e vere, come mai prima.

Tutti stipati in questo piccolo libretto di duecento pagine che al sig. Robin May dobbiamo e per il quale ringraziamo e che porta il titolo Who's Who in Shakespeare, edizioni del 1972 della Elm tree books, con introduzione di Judi Dench, che di eroine shakespeariane ne ha incontrate tante nella sua lunga passeggiata sulle tavole della Gran Bretagna e che ancora molte, son certo, ne avrà in serbo per noi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Un giorno come questo di Peter Stamm

L’ansia di fare, sì, ma di chi è la colpa?

Nessuno, nemmeno la pioggia, ha così piccole mani