"Design should make the known become unknown", il punto di vista di Kenya Hara

Per l’ultimo post prima della pausa estiva non potevo che proporvi un viaggio, questa volta nel tempo. Immaginate di salire una grande scala di marmo bianco, tutto intorno luce e ali di carta che costeggiano un corridoio sospeso che vi incita a scoprire il contributo femminile al design italiano, state per percorrerlo, per capire se vi porterà in un luogo disegnato dalla mente di Lewis Carroll , poi una foto appare a sovrastarvi: due uomini vi guardano. Il loro corpo è una macchia nera indistinta da cui spuntano solo le mani e la testa, come se sotto i loro maglioni a collo alto, i loro pantaloni, persino le loro scarpe (di cui non si riesce a distinguere il contorno, divorato dal pavimento nero su cui sono appoggiate), ci fosse solo vapore. Vapore che si muove alla ricerca di una via d’uscita , vapore che potrebbe trovarla attraverso i loro occhi e entrare nei vostri. Sopra le loro teste un titolo spicca in bianco: Neo-Prehistory – 100 verbs , sott...