Bestie di scena e non secondo Emma Dante, in scena al Piccolo di Milano

Immaginate di entrare al Teatro Piccolo di Milano. Mi riferisco alla sede ‘nuova’ di Largo Greppi, quella intitolata a Giorgio Strehler (inaugurata alla fine degli anni ’90 per ampliare l’offerta del primo teatro stabile d’Italia). Ci accoglie con la sua cubica presenza, ricoperto di mattoni pieni, come molte chiese ambrosiane che si nascondono nelle anse modaiole e design-centriche del quartiere Brera. All’interno il sipario è aperto su un palcoscenico senza fondali, solo le quinte nere come la pece e un gruppo di attori in tuta e scarpe da ginnastica che si sta riscaldano con esercizi rubati a una lezione di cross-fit. È questo il primo impatto con il nuovo spettacolo di Emma Dante, che ha debuttato al Piccolo con il titolo Bestie di scena . Il pubblico, un po’ disorientato, si siede, iniziando a trafficare con programmi, giornali e smartphone, refugium peccatorum dell’ansia da contatto umano del XXI secolo. Anche gli attori ignorano il pubblico, concentrati sui pas...