Una parola, un verso: ventiseiesima – desiderio…altrui?
In un giorno che per antonomasia è dedicato ai desideri , da ritrovare, inattesi, sotto un albero o più profondi di quanto si potesse immaginare (spinti a forza dietro ai nostri occhi), gli altri (dal latino altĕr, ossia opposto, diverso, contrario) sono sempre e comunque “ qualcosa ” di lontano, di diverso, “ qualcosa ” che vuole essere ascoltato ma che noi non vogliamo ascoltare, perché ci sono i nostri desideri da inseguire, possedere, superare e sostituire con nuovi desideri in cui noi siamo sempre, inesorabilmente, al centro. E gli altri? Fanno lo stesso e aspettano e sperano che i loro desideri siano più veloci e rapaci dei nostri, per riuscire a strattonarli e magari a farli propri, in una corsa al possesso che ci assorbe e ci sgretola, impedendoci, obbligandoci a non fermarci a guardare, ad ascoltare questi maledetti altri che insistono a seguirci dappertutto senza mai parlare. Muovono la bocca, emettono dei suoni muti e noi con loro, ma dove finiscono? Sotto i pie...