Una sera a Casa Bellonci: Vasta, Parrella e Meacci in azione

Luigi Pirandello C’è Pirandello a fissarmi dalla copertina di un’edizione di Novelle per un anno di Giunti, a cura di Pietro Gibellini, in cartonato con sovraccoperta e astuccio, consumato ma non rovinato. Il premio Nobel mi osserva con il consueto volto crucciato, impreziosito dalla barba e i baffi, che tanto vanno di moda oggi. Si è scelto un ottimo punto di osservazione, può guardare tutti e nessuno lo nota su un mobiletto rettangolare di legno color ambra, addossato all’unico frammento di parete lasciata libera dalle due porte spalancate che permettono l’accesso al salone di una casa molto particolare. Una casa ricoperta letteralmente di libri, disposti su più file su librerie di altezza, colore e età diversa che cercano in tutti i modi di contenere l’incontenibile collezione libraria di casa Bellocci. Ebbene sì, siamo entrati proprio in quella casa Bellonci dove ha sede la Fondazione omonima, proprio nella stanza che appare nella foto centrale del sito ...