I miei dieci libri favoriti: parola di scrittore e di editore
Sono passati solo
due mesi da quando Aaron Hicklin, giornalista ed editore americano, fondatore
della rivista Out e dell’agenzia
editoriale Grand Editorial si faceva
fotografare davanti a uno scaffale della sua One Grand, libreria aperta lo scorso dicembre nella cittadina di
Narrowsburg nello stato di New York a cento miglia dall’isola di Manhattan.
Aaron Hicklin |
Trovata
pubblicitaria per vendere più libri? Ben venga, se ben costruita e utile non
soltanto per il librario ma anche per il lettore. Tutto è iniziato la scorsa
estate quando Hicklin lanciò la sua idea di presentare una collezione di volumi
selezionati da autori, attori, artisti scelti non in quanto celebrità, ma per
la considerazione di cui godono nel loro campo per l’alta qualità del loro
lavoro e l’innovazione che in esso hanno portato.
Breat Easton Ellis |
A ognuno di loro Hicklin ha
chiesto di redigere una lista di dieci libri con cui ritirarsi su un’isola
deserta. L’idea, promossa attraverso il network dell’editore e la pagina web di
One Grand Books,
ha
iniziato a montare sui social, tanto da portare l’editore ad affiancare al sito
anche una libreria fisica affacciata sul fiume Delaware e piena di circa mille
volumi che non colmano in nessun modo i 550 mq dell’One Grand Bookshop. Anche questa una scelta precisa. Molti scaffali
sono vuoti, con un bigliettino su cui c’è scritto il nome dell’artista di cui
Hacklin spera di avere prima o poi la top ten dei suoi libri preferiti.
E se
cartoncini su cui è stato scritto: «waiting for Tom Wolfe list» potrebbero far
sospirare speranzosi molti dei visitatori di questa nuova libreria, liste
interessanti sono già presenti, a cominciare da quella di Bret Easton Ellis, autore di romanzi come American Psycho e Le regole dell’attrazione, che mette al primo posto Flaubert con L’educazione sentimentale, («my
favourite novel about the limits of experience compared to the fantasies of our
desires[1]»),
seguito da Tilda Swinton, attrice musa del regista Derek
Jarman, che parte da Zia Mame di
Patrick Dennis, passando per Dickens e arrivando ai versi di Frank O’Hara e
Sorley Maclean. Senza dimenticare la scrittrice britannica Sarah Waters, che parte dallo
stesso romanzo di Dickens citato dalla Swinton (Grandi Speranze), passando per Jane Eyre, le favole dei Grimm e
arrivando a Il talento di Mr. Ripley
della Highsmith. E la lista continua ed è dinamica. Questo fattore si ribalta
sull’assortimento della libreria One
Grand che fa ruotare in suoi titoli in funzione delle “nuove” liste che
approdano sulle pagine del sito One Grand
Books, subito riprese dal New York Times.
Insomma
sembra già una macchina perfetta per produrre utili e lettori. Le due cose non
sono necessariamente a scapito della qualità.
A
proposito, anche Hicklin ha una sua top 10: Hardy, Levi, Orwell, e Donna Tartt
fra gli eletti. Ma lascio a voi scoprire le altre posizioni.
[1] “Il mio romanzo preferito sui
limiti dell’esperienza se paragonata alle fantasie create dai nostri desideri”.
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