Scuole di lettura: il progetto di Orlando esplorazioni.
C’era un tempo in Italia in cui
si conservavano i gusci delle uova e li si usavano come piccoli contenitori,
magari per sciogliervi dentro la colla. Lo scopriamo grazie all’attenzione al
particolare di uno degli scrittori
italiani più conosciuti nel mondo, probabilmente il più conosciuto: Collodi. Poco più di un secolo fa, alla
fine dell’Ottocento, usciva in Italia un libro che era destinato a un successo
travolgente, tradotto in 240 lingue e conosciuto in ogni angolo del globo. Parliamo di Pinocchio, storia universale scelta dalla prima delle scuole
di lettura di cui vi vogliamo parlare. Da un’idea di Paolo
Di Paolo e della rivista di cui è direttore editoriale (Orlando esplorazioni),
pubblicata trimestralmente dalla Giulio Perrone editore e distribuita
gratuitamente in concomitanza dei più importanti eventi letterari romani e nazionali, la scuola di lettura di Orlando punta a
diffondere il piacere del libro tra un pubblico sempre più vasto.
Il progetto
prevede la creazione di un programma sempre più fitto di incontri in cui la
lettura e il piacere che da essa discende è al centro di chiacchierate
informali con il pubblico, in cui autori, critici e cultori del libro, leggono
estratti dei testi che li hanno appassionati, offrendone diverse
interpretazioni alla platea, puntando a
stimolare il muscolo che più viene allenato dal lettore: l’immaginazione. Madrina del primo incontro è stata Dacia
Maraini, che ha scelto di leggere e commentare, assieme a Paolo Di Paolo,
alcuni estratti del libro di Collodi, aprendo alla platea non soltanto i vari
livelli di lettura che si possono trovare nella la storia del famoso burattino
di legno con la pulsione per le bugie, ma anche le emozioni che quella storia
ha suscitato in lei da bambina e da adulta, quando ha riletto il testo. Scopriamo così che Pinocchio era fra le storie preferite di Dacia Maraini mentre era
imprigionata con tutta la sua famiglia in Giappone e i suoi genitori, più precisamente sua madre, si trasformava in
un libro umano (come accade in Fahrenheit 451 di Ray Bradbury) e le racconta a
memoria la storia del burattino, la sua voglia di essere contro qualsiasi
logica, il desiderio di paternità di un uomo anziano come Geppetto che appare
nelle abili mani di Collodi più forte e soave di qualsiasi istinto materno. Ma
se siamo abbastanza attenti percepiamo nelle lodi di Dacia Maraini alla
limpidezza dello stile di Collodi e
alla sua attenzione quasi maniacale per
i particolari (ricordate il guscio d’uovo di cui parlavamo all’inizio?)
alcuni elementi che la scrittrice ritiene fondamentali per trasformare
l’istinto espressivo che è racchiuso in tutti noi in vera scrittura. Così oltre
a aver riacceso nei presenti il desiderio di rileggere il Pinocchio nazionale, il primo incontro della scuola di lettura di
Orlando esplorazioni, ci ha insegnato anche qualcosa sulla scrittura, perché
come ha detto la stessa Maraini serve creare
un lettore migliore per avere uno scrittore migliore.
Alla prossima domenica (9 marzo) per continuare il nostro viaggio fra
le scuole di lettura.
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