Più libri più liberi - La picolla e media editoria si mette in mostra
Più libri più
liberi, fiera nazionale della piccola e media editoria, è arrivata alla sua tredicesima edizione (a Roma dal 4 all'8 dicembre, con oltre 350 espositori e decine di migliaia di volumi) e non
vuole credere alla sfortuna che i mediterranei associano al fantomatico numero “13”.
Certo l’anno che si sta chiudendo non è stato dei
migliori per l’editoria: perdite sia in termini di numero di copie
vendute che di valore, contrazione delle filiere per genere e formato, una
piccola speranza per la narrativa di genere (soprattutto per quella dedicata ai
bambini under 14) e decisa volontà nel credere che l’e-book prima o poi
riuscire a smuoversi da quello striminzito 3% del mercato editoriale.
Nel
frattempo Amazon procede a colpi di sconti e di battaglie legali la sua marcia
per la conquista del mercato editoriale globale, realtà indipendenti come IBS
provano a accordarsi con Tolino
(progetto di e-reader tedesco nato dalla tecnologia Deutsche Telekom) per fare
concorrenza a Kindle e i piccoli editori si trovano sempre più di fronte a
monopoli, di nome o di fatto, lato distribuzione.
Insomma l’editoria
italiana sembra assomigliare sempre più a un palloncino colmo di lamentele,
speranze infrante e litigi, in cui i 60.000 titoli pubblicati in Italia
ogni anno annaspano senza sosta alla ricerca di un lettore. Lettore che alla
fine potrebbe fondere il suo smarrimento per questa colata di pubblicazioni (cui
spesso gli è impossibile arrivare anche se volesse) in un immenso spillone e lasciare
tutti a terra.
Dopo aver cercato di trasformare
il lettore in consumatore per poi stupirsi che di fronte alla crisi economica
abbia deciso di tagliare i consumi, forse è il momento di allettarlo con
qualcosa di più di una studiata copertina o un nuovo marchio, magari è tempo di
offrirgli qualcosa di interessante da leggere che però sia possibile trovare
nelle librerie, virtuali o di mattoni che siano. E lo so che in molti non
saranno d’accordo, ma potremmo pensare a pubblicare un po’ meno per aver il
tempo di promuovere e far conoscere ciò che si pubblica.
Più libri più liberi saprà
evitare gli spilloni roventi dei suoi visitatori?
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