Le migliori librerie di Roma – parte sesta: Simon Tanner e lo slow-reading
Un gatto tutto occhi e criniera
mi guarda perplesso, senza muoversi dalla poltrona di velluto azzurro che mi
accoglie all’ingresso della libreria Simon Tanner. Per l’ottava tappa fra
le
migliori librerie di Roma, ci siamo allontanati dal centro storico, andando
a scovare una piccola gemma nel mondo del libro usato. Siamo nel quartiere Appio Latino, a pochi minuti di cammino dal Parco
della Caffarella e dall’Appia Antica, in
una viuzza (via Lidia) di palazzi anni’ 70, fatta di carrozzerie, vecchie
latterie e poco altro. È in questo luogo
che si trova la libreria Simon Tanner, storico
ritrovo per lettori curiosi e maniaci del libro usato.
Rocco Lo Russo e Vincenzo Goffredo |
Ma torniamo al gatto, anzi alla
gatta, che si chiama Tina «pomposa e
orgogliosa come Tina Turner» ci dice Rocco
Lo Russo, fondatore della libreria insieme a Vincenzo Goffredo. Un felino
che insieme alla sua compagna Marylin
«sinuosa e smorfiosa come l’inimitabile attrice», sembra regnare incontrastata
sui piccoli salotti con tanto di poltroncine, lampade a piantana e tavolini
che, insieme a decine di metri di scaffali e a 200 mq di libri, costituiscono il cuore della Simon Tanner. Rocco e Vincenzo si sono conosciuti nei primi anni
’90 a Porta Portese, dove avevano un banco di libri usati e dove hanno unito
alla reciproca passione per i libri («Vincenzo è un lettore accanito e
onnivoro, il libro è una malattia e una dipendenza per lui, io leggo quello che
mi piace» ci dice Rocco) l’amore per le passeggiate in montagna e nei parchi
cittadini. Dodici anni dopo, hanno
deciso di “stabilizzarsi” creando un luogo dove far germogliare la loro passione:
«La passione per i libri la si ha o non
la si ha. Per me è un elemento naturale, come l’aria che respiro.» ci dice Rocco,
mentre setaccia le pagliuzze più preziose dei suoi ricordi per noi.
Perché hanno scelto questo posto così nascosto agli occhi di un
potenziale lettore? Rocco allarga le braccia e subito Marylin, che mi era saltata sulle ginocchia per farsi accarezzare,
lo raggiunge, non degnandomi più di uno sguardo. «Dovevamo trovare un ambiente abbastanza ampio per permettere al lettore
di girovagare fra i libri liberamente e vederli nella loro massima estensione,
senza dover ricorrere a noi per capire se avevamo questo o quel titolo in
magazzino. Poi un magazzino temporaneo lo abbiamo dovuto creare ugualmente, ma
con i suoi tre piani, questa libreria permette al lettore di prendersi tutto il
tempo che merita la scelta di un libro. Chi
viene qui, viene solo per i libri. Non
ci sono negozi, monumenti, distrazioni. A pochi metri però c’è il parco e
ci piaceva pensare che il lettore, con un nostro libro in mano, potesse andare
a leggere in mezzo al verde, a camminare e a leggere, come piace fare a noi. E
se non vuole uscire, resta qui da noi, si siede su una delle nostre poltrone e
legge. Questa è una libreria dove si
viene per dedicarsi al libro e a null’altro.»
Che tipo di libri avete e qual è il vostro lettore ideale? «Narrativa,
poesia, ma anche musica, cinema, uno spazio tematico dedicato alla città di
Roma e al fumetto. Noi ci siamo sempre
occupati di libri usati e abbiamo avuto prevalentemente un pubblico di ragazzi e di giovani che
venivano da noi a comprare al 50% tutti i libri che avevamo, con
l’eccezione delle edizioni di pregio. Sono stati propri i nostri giovani e
affezionati lettori che ci hanno portato a fare una riflessione, a pensare di
creare un luogo stabile per questo tipo di lettore, con molto entusiasmo e
passione per la lettura, ma con pochi soldi. Questa è la più grande libreria di usato a Roma per spazio espositivo
(più di 200 mq) e penso sia l’unica priva di catalogo.»
Come fate senza un catalogo? Ricordate
tutti i libri che avete a memoria? Marylin
vorrebbe saltar giù, forse spodestare Tina
dalla sua poltrona, non si è mai mossa, ma Rocco sembra affascinare anche lei e
perciò rimane, leccandosi lievemente l’orecchio mentre il suo padrone si guarda
intorno, come se assorbisse dai suoi libri le informazioni per rispondere alle
mie domande, stupendosi per la mia sorpresa. «Quando arriva una nuova partita
di libri, li valuto con attenzione, scelgo quali tenere, li sfoglio e li
risfoglio, poi li metto a terra e ci penso per un po’ e li riprendo. È così che
il mio cervello li registra.»
Come decidete se un libro farà parte della vostra libreria? «Partiamo dal nostro gusto personale, che è
poi affine a quello del pubblico che decide di frequentarci. Noi proponiamo dei titoli, la nostra idea
di ciò che riteniamo vada letto, indipendentemente
dal successo editoriale che uno specifico titolo può aver avuto. Noi non trattiamo best-sellers, non ci
interessa avere quel tipo di pubblico, che trova maggiore soddisfazione in
altre realtà. Qui non troverà mai Dan Brown o E. L. James. Ci sono degli autori
che noi amiamo e nonostante non abbiano un pubblico vasto, meritano, ed è
importante promuoverli e proporli al lettore. Quando parlo di autori come Alba De Céspedes al lettore che mi viene a
trovare, lo vedo scuotere la testa. In pochi sanno di chi stiamo parlando,
eppure la De Céspedes è una scrittrice e una poetessa che ha contribuito in
maniera rilevante a far prendere coscienza alle donne del ruolo che potevano
avere nella società italiana della prima metà del Novecento. Questo è il valore aggiunto che posso dare
ai nostri lettori, incuriosirli.»
Come mai avete scelto questo nome per la libreria? «La libreria è dedicata allo scrittore
svizzero Robert Walser l’autore de I
fratelli Tanner, capolavoro spesso dimenticato della letteratura del
Novecento. È una passione comune fra
me e Vincenzo. Walser è l’autore che ci unisce di più, sia per stile che per
pensiero. In occasione dei cinquant’anni della morte di Walser abbiamo
organizzato due mesi di eventi con musica e filmografia.»
Dopo l’intervista sono rimasto in quest’angolo dello
slow-reading per molto tempo. Il tempo l’ho perso, entrando in quello dei
romanzi e delle poesie che si muove a ritmi sincopati e mirabilmente sconnessi
dal nostro vorticare nella ruota da criceto che ci è stata assegnata. Grazie allora a Rocco e a Vincenzo per la
libreria Simon Tanner che chiude,
per ora, il nostro girovagare fra le migliori librerie di Roma e se ve lo siete
chiesto, sì, sono uscito con l’idea di
tornare e carico di doni in formato libro che sapranno incuriosirmi.
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